Non è una boutade elettorale: ma una possibilità concreta e facilmente realizzabile.
La riforma del demanio è uno dei miraggi del sistema fiscale italiano di cui sembra un riassunto: complicato, mai aggiornato, in cui sguazzano evasori totale e parziali.
Il mancato aggiornamento del catasto (che, non dimentichiamo, fu la principale riforma modernizzatrice di Maria Teresa e una delle basi delle fortune di Veneto e Lombardia) ha portato a situazioni paradossali: casali diventati ville con piscina che continuano a pagare imposte catastali da rudere agricolo, case totalmente abusive che non pagano nulle, ecc.).
In concreto la politica noni fa nulla per due ottimi motivi: parlare di tasse sulla casa è un pericolo mortale e strizzare l’occhio agli evasori è al contrario un vantaggio sicuro.
Ma in effetti un modo per riformare il catasto senza aggravi di tasse ci sarebbe: sarebbe sufficiente una riforma a gettito invariato.
Lo Stato si impegnerebbe a incassare sempre la stessa cifra dalle imposte sugli immobili: quanto incassato in più dalle situazioni irregolari (mancata iscrizione o modifica delle classi) andrebbe a riduzione di quanto pagano coloro che sono sempre stati in regola.
Un modo per far pagare gli evasori e premiare gli onesti: ma siamo sicuri che si voglia questo?
di Angelo Gazzaniga


