La “politica” che non vorremmo più vedere

Data:

angelo
 

Da parte di tutto il Paese, di ogni colore politico, età e ceto nasce un’esigenza profondamente sentita: quella di ridurre i costi di una casta politica che non solo con sprechi, ruberie, malversazioni, ma semplicemente con la sua massa sta letteralmente soffocando l’Italia con i suoi costi e la sua inefficienza.
Infatti in Italia ci sono circa due milioni di persone che vivono grazie alla politica: la più grande “industria” del Paese.

Sotto questa spinta i vari enti si sono impegnati a ridurre, almeno in parte, i propri costi: ma c’è modo e modo per ridurre questi costi.
Il Comune di Roma ha deciso di ridurre a partire dall prossime elezioni di giugno il numero dei “municipi” (cioè di quelle circoscrizioni che dovrebbero servire a rendere più efficace e più diretto l’intervento del comune): da 19 a 15.
Ma, nelle cose della politica c’è sempre un “ma”: gli assessori dei municipi da 4 salgono a 6.
Pertanto non è difficile (basta una semplice moltiplicazione) capire come questi mini-assessori passeranno da 76 a 90!
Una bella riduzione!
Se sommiamo a questi i rispettivi presidenti (tutti con proprio ufficio, collaboratori, spese di gestione ecc ecc) avremo 105 rappresentanti del decentramento comunale di Roma al posto dei precedenti 95.
A questi vanno naturalmente aggiunti gli 11 assessori comunali. Un apparato burocratico elefantiaco, di scarsa efficienza, foriero di una burocrazia sempre più estesa, inutile e tesa solo a giustificare la propria esistenza.
Tutto in sintonia con quella che è la struttura del comune di Roma: 25.000 dipendenti comunali + 37.000 dipendenti dalle imprese municipalizzate per un totale di circa 60.000 persone.

Ovvio che, di conseguenza, a Roma si taglino le spese per l’assistenza o per i trasporti pubblici: e altrettanto ovvio che la colpa si riversi poi su uno Stato colpevole di tagliare i fondi per i servizi ai cittadini; quando invece andrebbe tagliato questo sistema di spese improduttive: ma tutto ciò inciderebbe su un sistema politico che si basa su clientele, corruzione e “mala gestio” della cosa pubblica.

Come mettere fine a questo sistema che ci porta lentamente (ormai non tanto..) verso il baratro?

Con un vero federalismo che permetta ai singoli cittadini di sapere e decidere come utilizzare le risorse degli enti locali (cioè le tasse pagate) controllare e giudicare l’attività dei propri rappresentanti, senza far conto sugli stanziamenti a pie’ di lista dello “stato mamma” che tutto paga e tutto copre (vedi il nostro “Contro gli statosauri”).

Angelo Gazzaniga

wp_user_avatar
Angelo Gazzaniga
Presidente del Comitato Esecutivo di Libertates. Imprenditore nel campo della stampa e dell’editoria. Da sempre liberale, in lotta per la libertà e contro ogni totalitarismo e integralismo.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Share post:

Iscriviti alla nostra newsletter

Recenti

Ti potrebbe interessare anche...
Libertates

L’ERRORE DI FARE UNA BUONA AZIONE

Nei mesi scorsi un immigrato irregolare a Torino ha fatto arrestare un rapinatore ad un supermercato. di Guidoriccio da Fogliano

LA BUROCRAZIA VINCE SEMPRE!

A Roma si è deciso di aumentare in occasione del Giubileo le tariffe dei bus che parcheggiano in centro. Come norma le compagnie hanno impugnato... di Guidoriccio da Fogliano

QUANDO I CONDONI PRESENTANO IL CONTO

Dopo i tre provvedimenti di “saldo e stralcio” dei pagamenti dei contributi mai effettuati dalle aziende ecco che l’INPS presenta il conto. Sono 6,6 miliardi che si presentano come buco nei conti dell’ente assistenziale. Dato che le pensioni ai dipendenti vanno comunque erogate ecco che lo Stato dovrà ripianare con fondi propri.... di Guidoriccio da Fogliano

IL 2% DEL PIL PER LA DIFESA …ALL’ITALIANA

L’Italia ha riconosciuto la necessità di spendere almeno il 2% del Pil in spese per la difesa. Lo ha riconosciuto in ambito UE, in ambito Nato e negli impegni presi dalla Meloni con Trump. Ed ecco la soluzione “all’italiana”… di Guidoriccio da Fogliano