Caro Berlinguer, non ti voglio bene

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In uno scenario politico dominato dal leaderismo senza leader nella partitocrazia senza partiti dell’Italicum senza Porcellum all’insegna della mediocrazia del Fattore Renzi (berlusconismo senza Berlusconi), è comprensibile un certo revival nostalgico verso la Prima Repubblica.
Tuttavia nel birignao berlingueriano “di ritorno” da Walter Weltroni ingessato nella sua cultura “migliorista” ad Andrea Scanzi sulla cosiddetta “onestà graniticamente cristallina” del “compagno Enrico Berlinguer”-“Ti abbiamo voluto bene (a tratti è insopportabile il qualunquismo di Roberto Benigni), sono censurate le “doppiezze togliattiane” dell’ideatore del compromesso storico. Un compromesso tutt’altro che storico e cristallino nel senso di un’evoluzione moralizzatrice del sistema politico-istituzionale caratterizzato dal “bipartitismo imperfetto”, ma catto-comunista in senso criminogeno perché largamente imperniato sulla famigerata “dottrina sociale cristiana” di Leone XIII e Pio XII che-parafrasando Maurizio Turco-Carlo Pontesilli e Gabriele Di Battista-si palesò “largamente inefficace nella sua ambizione di sostituire il capitalismo. La coerenza dottrinale nel rifiuto del capitalismo fu relativamente costante, mentre un velo di pudore copriva la incoerenza della situazione di fatto, che vedeva prosperare i capitali vaticani nelle imprese capitaliste” dalla Banca Romana al Banco Ambrosiano. Capitalismo senza capitali. Nel suo lungo editoriale domenicale pomposamente autocelebrativo-“Caro Berlinguer perché ti abbiamo voluto bene”-il fondatore de “la Repubblica” ha omesso di citare la lucida requisitoria di Marco Pannella:“Hanno assassinato Calvi perché sapeva del Pci” del 19 maggio 1984:“Da alcune settimane (1978, ndr)-sicuro ormai che sarebbe andato al governo-il Pci va da Calvi e gli chiede 18 miliardi…che li prende come ipoteca sul palazzo di Botteghe Oscure.Ma siccome i miliardi di Calvi sono anche i miliardi di Marcinkus, dello Ior, abbiamo finalmente l’immagine del compromesso storico:l’hanno fatto davvero! Il sacrario del comunismo italiano, via delle Botteghe Oscure, in comproprietà con il ladro Marcinkus, con i clericali mercanti e sfruttatori della religione, tutti quanti assieme riuniti. E…Calvi si è troppo esposto. Lo hanno assassinato perché era creditore della partitocrazia. Calvi è morto perché aveva dato decine e centinaia di miliardi di lire alle cosche partitiche, che andavano dal Pci all’Msi. I debitori li sproni, li tieni cari, perché almeno daranno lavoro.Il creditore lo ammazzi. Tanto più che questo creditore sapeva del Pci, questo creditore sapeva di Botteghe Oscure, l’anello centrale del para-Stato”.

Alexander Bush

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Alexander Bush
Alexander Bush, classe '88, nutre da sempre una passione per la politica e l’economia legata al giornalismo d’inchiesta. Ha realizzato diversi documentari presentati a Palazzo Cubani, tra questi “Monte Draghi di Siena” e “L’utilizzatore finale del Ponte dei Frati Neri”, riscuotendo grande interesse di pubblico. Si definisce un liberale arrabbiato e appassionato in economia prima ancora che in politica. Bush ha pubblicato un atto d’accusa contro la Procura di Palermo che ha fatto processare Marcello Dell’Utri e sul quale è tuttora aperta la possibilità del processo di revisione: “Romanzo criminale contro Marcello Dell’Utri. Più perseguitato di Enzo Tortora”.

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