Camerun, storia di un paese diviso e di eroi sconosciuti pronti a dare la vita per la libertà

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E’ arrivato da solo nelle strade deserte della città di Bamenda trascinandosi una bara. Quando Mancho Bibxi, il 33enne ‘eroe’ delle rivendicazioni della minoranza anglofona camerunense, ha iniziato a parlare, gli abitanti, nonostante le botte, il coprifuoco e la paura, sono usciti di casa e lo hanno circondato in centinaia. “Liberate tutti i prigionieri politici e gli attivisti. Vi offro la mia vita in cambio della loro”.

Parole pronunciate il 26 ottobre, in seguito alle brutali ritorsioni del governo di Biya, che non ha tollerato le proteste della sua minoranza. Quella che parla inglese, che è stata colonizzata dagli inglesi dopo la Seconda guerra mondiale e che dell’inglese ne fa la propria identità.  Emarginata, esclusa dai posti chiave del governo, non supoortata dal governo e bisfrattata, la parte anglofona del Camerun si concentra per un quinto della popolazione nelle regioni del sudovest e nordovest del paese.
Bibxi ha dato vita alla “Coffin revolution”, metafora dell’agonia vissuta ultimamente dai suoi concittadini. Dopo la marcia in solitaria è finito in carcere e, dalle ultime notizie pare che versi in un gravissimo stato di salute. C’è chi dice che sia stato avvelenato. E come lui molti altri attivisti che hanno osato alzare la voce.
LA CRONACA DEGLI ULTIMI MESI
Il Camerun è sull’orlo di una brutta e pericolosa crisi con la drammatica escalation di repressione iniziata agli inizi del 2016. La divisione profonda tra le due regioni, la francofona al comando di Biya e l’anglofona, vittima delle regole francesi di imposizione della lingua nelle sue scuole e nelle, sta portando a scioperi generali, chiusure di attività commerciali e crollo esponenziale della produzione tecnologica. Come ad esempio quella nella “Silicon Mountain”, cosìddetta perché, a prevalenza inglese, da diversi anni ha dato avvio a start up di successo che avevano rimesso in moto l’economia. Tre settimane di coprifuoco e di blocco di internet la stanno facendo collassare.
LE DENUNCE DI AMNESTY
Amnesty e Human Rights Watch denunciano giornalmente le violazione dei diritti umani. L’hashtag #bringbackourinternet, diffuso in tutto il paese, si è conquistato il sostegno di Edward Snowden.
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Gilbert du Motier de La Fayette
Liberale fedele ai grandi ideali, rivoluzionario a riposo ma sempre pronto a scendere in battaglia in nome della democrazia e della libertà. Chissà chi è in realtà il marchese La Fayette.

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