Trenitalia ha appetito: il pranzo lo paghiamo noi?

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angelo
Cambiano i tempi, cambiano i governi, ma la musica è sempre quella dei monopoli di stato

E’ in arrivo un nuovo progetto di Trenitalia: la compagnia vuole acquistare Anas e Atac per diventare un gruppo aggregante nella mobilità nazionale.
Il pretesto è quello di risolvere i problemi in cui si dibattono queste due aziende e di ridurre il debito statale perché in questo modo il debito Anas uscirebbe dal perimetro del debito pubblico.
Ma cosa avverrebbe in pratica?
E quali sono i protagonisti della faccenda?

  • Trenitalia è un’azienda fintamente privata (è infatti una SpA posseduta al 100% dallo Stato) che si rifiuta di scorporare la rete cedendo ad una nuova società proprietà e gestione dei binari, mantenendo solo la gestione del servizio esattamente come avviene in campo elettrico (dove Terna gestisce le linee e le altre società come Enel, Edison ecc. producono e vendono elettricità in concorrenza). Contesta insomma il solo modo che garantisce trasparenza e autentica concorrenza dei servizi, facendo sì che tutti paghino alla stessa maniera l’uso dei binari
  • L’Anas è un’altra azienda pubblica che non ha certamente brillato in questi anni per trasparenza, efficienza e onestà dei propri funzionari: basti vedere quanti scandali ne hanno costellato l’attività
  • L’Atac (la società di gestione dei servizi pubblici romani) non ha bisogno di alcuna presentazione: è la summa della malagestione degli enti locali italiani. Servizio pessimo, situazione di fallimento conclamato, malversazioni di ogni tipo e genere, assunzioni clientelari. Eppure da anni esiste una proposta da parte della RATP di Parigi di rilevarne la gestione: proposta né accettata né respinta dal comune di Roma, semplicemente ignorata…

Se l’acquisto andasse in porto avremmo un classico mostro all’italiana: gestione pubblica senza nessuna trasparenza, nessun servizio acquisito mediante gare, trasferimento di risorse tra una società e l’altra senza nessuna possibilità di controllo, concorrenza da parte di altre società impedita dall’opacità della gestione (chi potrà mai controllare se i fondi destinati alle strade non finiscano poi all’Atac?)

Tutto questo non porterebbe certo benefici agli utenti, cioè ai cittadini, ma possiamo capire benissimo quello che permetterebbe al potere locale: continuare a gestire situazioni fallimentari attingendo a quella zona grigia tra politica e affari privati che è un’autentica palla al piede della società italiana

Guidoriccio da Fogliano

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