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Incidenti

E’ inaccettabile che la mobilità fisica richieda il tributo di circa (Istat 2006) 5.700 morti e 330.000 feriti all’anno. Tanto è importante che sia sempre tenuta alta la guardia per gli incidenti sul lavoro, per i quali le regole esistono, (ma ancora molto deve fare la formazione per un’appropriata cultura individuale)

o per decessi in sala operatoria (dove c’è molto da fare per chiarire responsabilità e trasparenza), quanto non si sottacciono le stragi sulle strade.
Come se facesse parte del gioco della vita avere così tanti lutti che sconvolgono famiglie e tanto costano alla società. I controlli e l’applicazione delle pene devono avere tolleranza zero.
Si deve sapere e ricordare che quando si sale alla guida, la minima distrazione e il minimo non rispetto delle regole può significare la morte propria e di altri innocenti. Ecco che allora il controllo dei limiti di velocità, delle ore di guida, delle condizioni fisiche e dell’efficienza dei mezzi meccanici deve essere una delle grandi attività
prioritarie di qualsiasi Governo. Perché un aereo ed i suoi piloti, che hanno un rapporto km/incidente assolutamente imparagonabile, devono avere controlli ed abilitazioni giustamente certosine e gli automobilisti, i camionisti, i motociclisti, che provocano giornalmente delle stragi, no?
Così come ogni incidente deve suscitare un’accurata analisi della sua causa e, obbligatoriamente, la redazione di una disposizione dell’autorità competente, che prescrive cosa fare affinché un tale incidente non debba più ripetersi.

Così come devono, però, essere rimossi tutti quei limiti che portano chi circola ad un’educazione sul non rispetto delle regole in quanto assurdi, come i cartelli di 30 km all’ora in autostrada in presenza di lavori, o improvvisi 80 km all’ora, sempre in autostrada, in presenza di curve o di alcune uscite.

 

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XIX World Congress on Safety 2011