Renzi: «FATE FIGLI, NOI VI PAGHIAMO»

Data:

pancera
Renzi come Mussolini cerca di invitare gli italiani a fare figli: ma come evitare che l’Italia divenga un popolo di vecchi? Oppure dobbiamo sperare nei figli degli immigrati?

Mussolini e Renzi uniti nel “premiare” chi fa figli e il denaro al posto dell’amore: è vergognoso. «Un popolo dalle culle vuote non può conquistare un impero» è una delle roboanti frasi di Benito Mussolini, scritte a caratteri cubitali accanto al suo ritratto con l’elmetto militare sui muri di molti paesi italiani negli anni Trenta del secolo scorso. Dava premi alle famiglie numerose. Una contadina del mio paese diede alla luce tre gemelli, un
evento a quei tempi, ma due morirono nel giro di pochi giorni e la gente era dispiaciuta perché la madre non poteva avere il beneficio
governativo.

Mussolini, che di figli ne aveva avuti cinque, mise anche una tassa sul celibato. Voleva figli a tutti i costi: prendeva i soldi di qua e li donava (si fa per dire) di là. La famiglia pagana, non la famiglia
cristiana.
Così fa oggi il governo Renzi: il ministro della salute Beatrice Lorenzin è dello stesso parere: “Bonus bebé per evitare il crack demografico”. Sembra una spregevole sciocchezza, invece è un
modo di fare politica come Mussolini: cercare l’assenso pagando gli elettori. Altro che Natale cristiano. La donna come macchina utensile.
Senza vergogna. Non è previdenza sociale, è sordido calcolo partitico.
Di recente, la Lorenzin ha dato al suo compagno due gemelli e, per sua fortuna, uno è femmina. Mussolini, infatti, voleva maschi per mandarli
a fare la  guerra.
Il 27 Agosto 1936, il duce del fascismo arringava così gli abitanti della Basilicata (allora “popolo della Lucania”), da cui voleva
braccia da spedire nell’avventura bellica dell’Africa orientale:  «I popoli dalla culle vuote non possono conquistare un Impero e, se lo
hanno, verrà il tempo per essi estremamente difficile – forse – conservarlo o difenderlo. Hanno diritto all’Impero i popoli più fecondi ecc.».
Prometteva un futuro di sviluppo politico, economico e spirituale dell’Italia meridionale, prometteva che “sotto l’impulso delle Camicie
nere i lucani avrebbero bruciato le tappe per raggiungere più presto la meta”. Dopo le promesse, si diceva sicuro che avrebbe trovato legionari pronti a qualsiasi sacrificio “per difendere dovunque e contro chiunque l’Italia e l’Impero”.
Promesse e chiacchiere. Come oggi. Parlava di difesa, ma faceva la
guerra. Ecco i risultati.

Mario Pancera

wp_user_avatar
Libertateshttps://www.libertates.com
Libertates è un blog di cultura liberale e democratica, valori nei quali crediamo ed intendiamo promuoverli nella società civile.

Share post:

Iscriviti alla nostra newsletter

Recenti

Ti potrebbe interessare anche...
Libertates

Condono: dopo il danno le beffe

Nell’ultima proposta del Governo è apparsa la proposta di fare quel condono a cui ha sempre aspirato: quello “tombale”.... di Guidoriccio da Fogliano

TURISMO: QUANTO CONTANO LE PICCOLE COSE!

In un paese come l’Italia in cui il turismo è uno dei pilastri dell’economia ci si dovrebbe aspettare che le istituzioni facciano tutto il possibile per attirare e soddisfare i turisti. Ebbene il giorno di... di Guidoriccio da Fogliano

Antirazzismo a senso unico?

Il leader cinese Xi Jinping alla richiesta di collaborare alla liberazione di una ragazza israeliana ostaggio in quanto figlia di una cinese si è rifiutato di farlo adducendo che... di Guidoriccio da Fogliano

DUE ITALIANI VERI

Spesso le piccole cose danno uno spaccato illuminante su certi modi di essere. Eccone due... di Guidoriccio da Fogliano