Il paradosso giapponese di Donald Trump

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Quali problemi porta l’elezione di Trump al Giappone?

Io, come giapponese che vive all’estero, sono preoccupata per l’esito delle elezioni americane. Non sono un’esperta di politica, ma si dice che Trump non sia molto ferrato in politica estera. In effetti, durante la campagna elettorale i suoi discorsi sono suonati protezionistici.
Dopo la sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale, al Giappone è stato proibito di avere un esercito. In effetti il Giappone non ha, come l’Italia, l’aeronautica militare, la marina eccetera. Il Giappone è protetto dagli americani. Ora, sembra che Donald Trump abbia fatto questo ragionamento. Se il Giappone venisse attaccato o scoppiasse la Terza Guerra Mondiale, l’America sarebbe costretta a proteggere il Giappone, mentre se dovesse succedere qualcosa all’America, i giapponesi non potrebbero aiutare l’America. A questo punto – ha concluso – non conviene proteggere il Giappone, oppure il nostro Paese dovrebbe sostenere tutte le spese dei militari americani dislocati da noi.
Qualcuno potrebbe dire: “ha ragione”. Ma non era stata una scelta giapponese, all’epoca, quella di non possedere l’esercito. Tutto ad un tratto un paese non può militarizzarsi o pagare tutto per la difesa. Non era mai stato considerato nel bilancio. Ora il governo giapponese sembra sia in fibrillazione, dopo l’elezione di Trump, non solo per le gravi conseguenze economiche, ma per il fatto che dovrà cambiare politica economica e gli stessi rapporti con l’America. Gli esperti dicono poi che il TTIPP – cioè il Trattato di liberalizzazione commerciale transatlantico – è ” come se fosse morto”, o che almeno l’America non vi parteciperà.
Il Primo Ministro Abe invierà la prossima settimana prossima un suo stretto collaboratore in America. Il Ministero dell’Economia ha convocato una riunione urgente. Con i stretti rapporti che ci sono tra il Giappone e l’America, questa elezione porta tante incognite.

Sanae Ishikawa

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