Il 1938 fu un anno cruciale.
Hitler, che aveva già militarizzato illegalmente la Renania senza che le potenze occidentali intervenissero, rivendicò i Sudeti (provincia della Cecoslovacchia) asserendo che erano abitati in maggioranza da popolazioni tedesche asservite e umiliate dai cechi.
In seguito a queste minacce di intervento, mentre nelle strade di Parigi si sfilava al grido di: “non vogliamo morire per Praga” le grandi potenze “occidentali” Francia, Inghilterra e Italia (si proprio l’Italia) a Monaco concessero a Hitler di occupare i Sudeti, distruggendo in questo modo le possibilità di difesa della Cecoslovacchia che rimase così alla mercè di Hitler.
in nome di quella pace auspicata da tutti e mentre il primo ministro inglese Chamberlain al suo rientro in patria affermava “abbiamo salvato la pace per una generazione” l’altra grande potenza occidentale, gli USA, vivevano un’epoca di isolazionismo.
Durante questo incontro i il diretto interessato, il primo ministro cecoslovacco Masaryk, fu lasciato fuori dalla porta, ad attendere in lacrime la condanna del suo paese
Nel frattempo Hitler continuava ad affermare di volere solo la pace e il benessere dei tedeschi e che nulla avrebbe poi rivendicato in futuro.
E dopo neppure un anno Hitler invase la Polonia e scoppiò la II guerra mondiale.
“Historia magistra vitae” si suole ripetere, ma ce ne dimentichiamo troppo spesso: proviamo a sostituire il 2025 al 1938!
E tocchiamo ferro…
di Angelo Gazzaniga


