Il ministro parla come se il superamento della maggior tutela fosse una disgrazia improvvisa... Carlo Stagnaro (da “ilFoglio” - IBL)
Economia
Lo sviluppo dell’economia è essenziale per produrre le risorse da investire equamente sia in nuova R&D, per garantire la continuità della crescita, sia da destinare alla socialità. I principi ormai universalmente riconosciuti nelle realtà economiche mondiali che sanno svilupparsi e per noi costante punto di riferimento, sono:
rendere competitivo il Sistema nazionale per la parte dell’ Amministrazione Pubblica, migliorando la produttività, eliminando gli sprechi ed i posti di lavoro improduttivi, grazie soprattutto ad una forte spinta alla sussidiarietà, eliminando gli ostacoli che limitano lo sviluppo di imprese e imprenditorialità;
eliminare qualsiasi ostacolo che limiti la concorrenza, la trasparenza del mercato e non permetta abusi e rendite di posizione, incentivando l’attività delle associazioni dei consumatori laddove non esista un sostanziale potere contrattuale individuale;
eliminare i vincoli e le norme che limitano un reale mercato del lavoro, flessibile e premiante i risultati
e le professionalità. Spetta allo Stato la sola fissazione delle regole minime atte ad evitare abusi, rischi e sfruttamenti; con ammortizzatori sociali semplici-certi-incentivanti;
eliminare la logica assistenziale alle imprese da parte dello Stato, che non deve fare raccolta
e ridistribuire loro risorse, alleviando la pressione fiscale. Non devono esservi favori a determinate categorie d’aziende o specifici tipi d’investimento. L’impresa e l’imprenditorialità devono potersi sviluppare orientate dalle richieste dei mercati in continua e rapida evoluzione;
privatizzare la previdenza sociale con l’incentivo a fondi pensione e la progressiva eliminazione degli obblighi contributivi verso l’INPS, eliminando gli oneri impropri sulle retribuzioni;
liberalizzare ed incentivare la costruzione di infrastrutture logistiche (ferrovie, porti, strade) garantendo un mercato competitivo anche realizzando finalmente una adeguata quota di energia rinnovabile o nucleare con costi pari a quelli dei competirors mondiali;
semplificare al massimo i processi amministrativi ed autorizzativi per incentivare la nuova imprenditorialità;
abolire tutte le sovrastrutture, gli enti, le attività dello Stato inutili e/o ripetitive ed avere orari di lavoro e produttività pari a quelli dei sistemi produttivi, anche mediante l’impegno ad almeno 40 ore
di lavoro settimanali e non più di 25 giorni lavorativi di ferie e festività;
escludere a che normali associazioni professionali operino quali corporazioni di Stato (sindacati e ordini professionali), che limitano la concorrenza e il continuo giudizio del mercato;
attribuire al sistema produttivo solo oneri sociali di competenza (assicurazione infortuni di forma privata, scelta del tipo di pensione e pagamento della stessa a carico dei singoli, ecc.);
rilanciare fortemente la ricerca scientifica, le attività a contenuto tecnologico e la produzione energetica, con nuove tecnologie, mediante incentivi fiscali per gli investimenti ad alto rischio di successo ed una politica del territorio improntata ad un suo migliore utilizzo;
attribuire concessioni solamente laddove vi sono monopoli naturali e infrastrutturali, garantendo
elevati vincoli per trasparenza e funzionamento del mercato, premiando chi offre il servizio migliore a minor costo con gare, aste concorrenziali in continuo per periodi non lunghissimi, vincoli qualitativi
e di sviluppo, capitolati adeguati;
avere una giustizia amministrativa tempestiva e con certezza del diritto ed una adeguata lotta
alla corruzione ed ai conflitti di interesse;
avere una gestione del cambio € e patti bilaterali dell’interscambio commerciale, atti ad impedire deindustrializzazioni difficilmente ricostruibili;
fare uscire lo Stato da tutte le imprese economiche laddove è possibile creare una adeguata concorrenza sul Mercato;
il tutto comporta una notevole diminuzione dei costi dello Stato ed una conseguente elevata riduzione della pressione fiscale e quindi della evasione.
Il mondo sta andando ad un’altra velocità. Molte nazioni non sono in crisi. E noi partiamo da lontano per poterle inseguire.
” Il significato della liberta’ economica e’ questo: che l’individuo sia nella posizione di scegliere il modo in cui si vuole integrare nella totalita’ della societa’ “.
Ludvig von Mises
” Piu’ lo stato ‘pianifica’ piu’ difficile diviene per l’individuo pianificare “.
Friedrich August von Hayek
” Il ricorso al debito pubblico non deve essere una modalità ordinaria di copertura della spesa pubblica ma solo straordinaria “.
Luigi Einaudi
“…Se dovesse essere Washington a ordinarci quando seminare e quando mietere, presto ci troveremmo a corto di pane…”
Thomas Jefferson
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La guerra agli affitti brevi è l’ennesimo sintomo del declino
Si pensa solo a regolamentare, vietare e impicciarsi della vita degli altri... (da “Istituto Bruno Leoni”)