Renzi dal neurologo

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Pur di tornare a Palazzo Chigi…

In questi giorni è accaduto un fatto talmente grave da poter essere definito eversivo: il comportamento dell’uscente Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che – forse in uno stato d’animo euforico-irrazionale come quello che assaliva di tanto in tanto il “Picconatore” Francesco Cossiga – ha chiesto in una mozione d’avventurismo craxiano firmata Pd di sfiduciare il Governatore di Bankitalia Ignazio Visco.
Perché? Ha scritto Eugenio Scalfari: “Un partito di governo non può muoversi con le logiche di un movimento di piazza. Se lo fa, destabilizza il capo del governo stesso, Gentiloni, costretto a una delicata mediazione. E al tempo stessa crea una frattura profonda con il Capo dello Stato, che non a caso richiama “tutti gli organi della Repubblica” al rispetto del proprio ruolo, dell’indipendenza dell’istituto, e dell’interesse del Paese”.
Non solo: con questo azzardo banditescamente craxiano, Renzi espone l’Italia alla speculazione delle agenzie di rating. Non solo: con un simile azzardo Renzi sfiducia il partito di Draghi, il Partito della Nazione, che insieme al galantuomo Visco ha tentato ancorché senza successo di avviare il processo delle “privatizzazioni anti-Sindona” (cito le parole del Governatore Visco nelle sue Considerazioni Finali del 25 maggio 2017) nella“macelleria creditizia” degli ultimi trent’anni, figlia degli intrecci incestuosi tra politica ed economia bancaria “too big to fail”: gli imprenditori falliti che vogliono essere salvati con lo “statalismo occulto” del bail in, da Zonin a Mussari.
Non ha importanza qui indagare le motivazioni del perché dell’agire statalistico e “demo-populista” dell’ambiziosissimo Renzi: forse è impazzito, e deve andare da un neurologo che corregga il suo isterismo. Forse. E’ importante constatare invece che l’ex Presidente del Consiglio ha buttato al mare la lezione “liberista” dell’avvocato Giorgio Ambrosoli, ucciso dalla P2 per il suo commissariamento solitario della Banca Privata Italiana che spianerà la strada due anni dopo al divorzio privatistico Bankitalia/Ministero del Tesoro, cioè la privatizzazione di Via Nazionale che oggi Renzi mette in pericolo pur di tornare a Palazzo Chigi, certo di prendersi i voti dei Cinque Stelle. A futura memoria, ecco perché Ambrosoli è stato ammazzato nel lontano ma a quanto pare attualissimo 1979.
E’ bene che i lettori e i cittadini lo sappiano con il realismo disincantato che le circostanze impongono

di Alexander Bush

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Alexander Bush
Alexander Bush, classe '88, nutre da sempre una passione per la politica e l’economia legata al giornalismo d’inchiesta. Ha realizzato diversi documentari presentati a Palazzo Cubani, tra questi “Monte Draghi di Siena” e “L’utilizzatore finale del Ponte dei Frati Neri”, riscuotendo grande interesse di pubblico. Si definisce un liberale arrabbiato e appassionato in economia prima ancora che in politica. Bush ha pubblicato un atto d’accusa contro la Procura di Palermo che ha fatto processare Marcello Dell’Utri e sul quale è tuttora aperta la possibilità del processo di revisione: “Romanzo criminale contro Marcello Dell’Utri. Più perseguitato di Enzo Tortora”.

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