Per la giungla delle leggi ci vuole il machete

Data:


Secondo la Treccani la cultura deriva dal latino «colere» cioè coltivare, ed è l’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza. E la cultura dell’Italiano medio, da prima dell’ottocento sino a non molto tempo fa è consistita, prevalentemente, di cognizioni classiche, letterarie piuttosto che tecniche.
La persona di cultura sapeva molto dei classici greci, latini e della letteratura italiana e altrui, piuttosto che di macchine e calcoli. Grazie anche a programmi scolastici nei quali prevalevano le materie letterarie o lo studio a memoria di poesie rispetto al ragionamento. Ragionamento che, tra l’altro, la Chiesa proibiva per alcuni assiomi della fede perchè l’uso della ragione li avrebbe azzerati. Bastava avere fede e non discutere,
Questa situazione ha avuto come conseguenza, tra l’altro, una mentalità piu’ propensa alla lettura che alla riflessione e al calcolo. Un modo di pensare non necessariamente pratico nel quale prevaleva l’enunciazione di un problema sul come risolverlo.
Situazione che ha anche ritardato il progresso di alcuni rami dell’industria. Nessuno in Italia sarebbe stato in grado di immaginare, progettare e costruire la Torre Eiffel, inaugurata nel 1889.
Il modo di pensare su certi problemi che ne è derivato e che è proprio, tuttora, di molti, è quello che per il quale risolvere un problema basta declamarne la necessità menzionando generiche linee guida per farlo, ma non programmi, idee precise, non dettagli operativi.
I giornali sono pieni di articoli, anche di persone degne e rispettabili, sui problemi italiani, ma pochi che indichino in dettaglio soluzioni concrete. Molti auspicano la nomina di commissari, di commissioni, di nuove leggi, ma pochi se non nessuno, precisano cosa poi gli eletti alla soluzione del problema dovrebbero fare e cosa dovrebbero stabilire nuove leggi.
Recentemente, un neo ministro, anziano della politica, ha pubblicato su Il Sole 24 Ore un corposo articolo su come riformare la Pubblica Aministrazione, auspicando tante soluzioni e modifiche, ma senza dire come.
Come è noto a tutti, un grosso problema è la burocrazia, vera foresta pietrificata. Non la si puo’ riformare dall’esterno, la si puo’ rendere meno oppressiva per i cittadini solo immergendosi in essa, quindi, piccolo e modesto suggerimento pratico.
Si creano commissioni di tre persone per gli enti responsabili della ossessionante burocrazia, un manager, un giurista e un funzionario dell’ente burocratico analizzato che riformano, semplificano, rendono piu’ comprensivi i relativi contenuti inutili e male espressi in burocratese. Ci vorranno anni, ma almeno si inizia.
Abbiamo migliaia di leggi, anche perchè se una legge in vigore sull’ombrello viene parzialmente modificata, la nuova legge fa riferimento a varie parti di quella iniziale cosicchè per sapere cio’ che il legislatore ha deciso sull’ombrello bisogna andarsi a leggere la prima e la seconda legge. Ma per alcuni argomenti vi sono, ahime, piu’ leggi che vanno consultate.
Allora, secondo modesto suggerimento. La legge che modifica una precedente non deve fare riferimento ad essa, deve contenere tutto quello che il legislatore ha deciso sull’argomento e la legge o le leggi precedenti vanno annullate.

di Ettore Falconieri

wp_user_avatar
Libertateshttps://www.libertates.com
Libertates è un blog di cultura liberale e democratica, valori nei quali crediamo ed intendiamo promuoverli nella società civile.

Share post:

Iscriviti alla nostra newsletter

Recenti

Ti potrebbe interessare anche...
Libertates

MA ESISTE UN MINISTERO DELL’ISTRUZIONE?

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha giustificato l’italiano sgrammaticato del comunicato emesso in occasione della polemica sul Ramadan nella scuola di Pioltello con il fatto che lo ha dettato al telefono.... di Guidoriccio da Fogliano

HISTORIA MAGISTRA VITAE?

Non si direbbe. Salvini ha dichiarato solennemente “il popolo che vota ha sempre ragione”.... di Guidoriccio da Fogliano

Giusta la legge contro il sovraindebitamento, ma…

Un imprenditore di Imperia, attualmente disoccupato, si è visto recapitare un’ingiunzione di pagamento di 11 milioni di euro per tasse inevase da un’impresa edile di aveva delle quote... di Angelo Gazzaniga

Ferragni: quando si “scoperchia il vaso di pandoro…”

Si potrebbe intitolare in questo modo la vicenda di questi giorni, quando si scopre che un influencer guadagna centinaia di migliaia di euro per “consigliare” un dolce che... di Guidoriccio da Fogliano