La vera colpa della UE


In questi giorni abbiamo potuto toccare con mano quale sia la vera colpa della Ue: quella di non esserci, non quella di esserci, come sostengono tanti sovranisti di casa nostra.
Infatti abbiamo potuto constatare come proprio grazie all’azione coordinata e unanime di tutti i Paesi membri e della autorità di Bruxelles si sia riusciti a superare senza eccessivi drammi il terribile periodo del covid: tra sussidi di disoccupazione, acquisti di bond, piani di aiuto giganteschi si era (prima della guerra) riusciti a superare quel periodo in cui tutto era chiuso, tutte le attività ferme.
Adesso, invece, in una situazione altrettanto difficile la UE si divide, non è in grado né di agire, né di decidere.
Siamo tornati alle spinte sovraniste di chi pensa maggiormente agli interessi propri e dei propri cittadini che a quelli dell’Europa. E questo non solo da parte dell’Ungheria sempre più vicina a Putin, ma anche da parte di quello che dovrebbe essere uno dei Paesi cardine ed esempio: quella Germania che si rifiuta di agire in accordo con gli altri membri, acquista gas a qualsiasi prezzo (gonfiando i prezzi) e sussidia le proprie imprese con un maxi debito di 200 miliardi (altro che aiuti di Stato!).
Sembra così difficile comprendere, e toccare con mano, come andando ciascuno per la sua strada i problemi diventano insormontabili perché un’economia europea unita rimane sempre uno dei tre poli economici mondiali, mentre i singoli Paesi hanno ben poco peso rispetto ai giganti USA e Cina?
Urgono riforme: ridurre l’aspetto burocratico dell’Unione, dare maggior importanza al Parlamento europeo, autentica rappresentanza dei cittadini europei e soprattutto eliminare il vincolo dell’unanimità delle decisioni. Un meccanismo che permetta decisioni a maggioranza e contemporaneamente tuteli le minoranze e i piccoli Stati (come la Costituzione americana) permetterebbe un funzionamento migliore a tutta la UE.
Altrimenti fineremo come la Dieta di Francoforte che, creata per costituire un mercato comune e un’unità politica tra i tanti staterelli tedeschi, continuando a non decidere perché vigeva il principio dell’unanimità e qualsiasi decisione dipendeva dalla volontà del più piccolo, scomparve silenziosamente nel 1866 di fronte al potere della Prussia.

di Angelo Gazzaniga

Sull'Autore

Presidente del Comitato Esecutivo di Libertates. Imprenditore nel campo della stampa e dell’editoria. Da sempre liberale, in lotta per la libertà e contro ogni totalitarismo e integralismo.

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