Intercettazioni: alcune domande

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angelo
Per quanto riguarda il caso delle intercettazioni fatte dagli USA nei riguardi dei Paesi europei, una volta accolte in pieno le proteste per la mancanza di rispetto nei confronti degli alleati (considerati alla stregua di sudditi da controllare) o per la caduta di stile nel giustificarle nel quadro della lotta al terrorismo (come se la Merkel o Letta fossero sospettabili di favoreggiamento di Al Queda!), vorremmo porci alcune domande:

  • riteniamo credibile che chi possiede una tecnologia avanzatissima rinunci ad utilizzarla in nome dell’amicizia degli alleati?
  • Riteniamo che i prossimi scontri tra nazioni (caldi o freddi che siano) saranno combattuti più sul piano della guerra elettronica (spionaggio, controspionaggio ecc) che della guerra tradizionale?
  • Riteniamo che solo gli USA abbiano attività di intelligence elettronica nei confronti degli altri Paesi: e la Cina, la Russia e (probabilmente) Israele?

Secondo noi chi ha una tecnologia più avanzata degli altri non rinuncerà ad utilizzarla, se non altro per testarla sul campo e per rientrare di parte dei fondi impiegati
Se la guerra futura (economica o reale) sarà prevalentemente elettronica allora non resta che attrezzarsi anche noi con contromisure: “si vis pacem para bellum” sostenevano i Romani che di certe cose erano maestri: se si vuole la pace bisogna attrezzarsi per la guerra (vedi l’esempio svizzero). Le intercettazioni non si fermeranno certo di fronte all’”inaccettabile” di Letta!
Se è più che probabile che anche altri Paesi utilizzino gli stessi sistemi, allora dovremmo anche verso di loro mostrare lo stesso sdegno tutto sommato utile verso l’opinione pubblica.

Che fare allora?
È questo un altro motivo per essere un’Europa sempre più unita e coesa: un’Europa che ha la possibilità (economica e tecnologica) e la capacità di prendere misure difensive e (anche) di minacciare ritorsioni elettroniche, altrimenti saremo un gruppo di Paesi destinati ad essere sempre più marginali e ininfluenti, trattati sempre più come sudditi e non come Paesi che contano qualcosa.

E, a margine, una piccola osservazione: quanto era più bello e romantico lo spionaggio di Mata Hari rispetto a questo fatto di computer, gadget e radar!
Angelo Gazzaniga

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Angelo Gazzaniga
Presidente del Comitato Esecutivo di Libertates. Imprenditore nel campo della stampa e dell’editoria. Da sempre liberale, in lotta per la libertà e contro ogni totalitarismo e integralismo.

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