Gare per i servizi pendolari: il rito ambrosiano dello statalismo

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A quando una gara per i servizi pubblici locali?

A dieci anni dalla risoluzione della UE che chiedeva di mettere a gara, cioè in concorrenza, i servizi pubblici in Italia le gare per i servizi pendolari sono ancora una chimera.
Chiarissima è stato l’assessore Terzi della Regione Lombardia (non certo una delle peggiori per i servizi forniti): “la gara per l’affidamento del servizio ferroviario non è una panacea, né un dogma e non è a priori una garanzia di migliore qualità…” e “lavoriamo per efficentare (sic!) Trenord e non certo per svendere il servizio all’estero”.
Passo e chiudo, si dovrebbe dire.
I risultati sono però sotto gli occhi di tutti: le tariffe in Lombardia dal 2009 sono aumentate del 30,3% e il servizio continua a peggiorare; i ritardi e le proteste dei pendolari sono sotto gli occhi di tutti.
Lo stesso Garante per la Concorrenza scrive: “l’assenza di gare per l’affidamento del servizio costituisce uno dei principali motivi del deficit di efficienza e qualità dei servizi ferroviari regionali”.
Sarebbe sufficiente guardare a quali miglioramenti nel servizio e ribassi nei costi ha portato la concorrenza nel settore dell’alta velocità!

E perché allora c’è questa resistenza? È il solito problema degli enti locali, grandi e piccoli che siano: statale è bello perché permette di controllare grandi settori dell’economia, piazzare i propri uomini nei (ricchi) posti di comando, favorire amici e compari…

Proprio quando (come sostiene da sempre Libertates) compito dell’ente pubblico dovrebbe essere esattamente l’opposto: redigere bandi chiari ed esaustivi, porre regole rigide per l’effettuazione del servizio, mettere a gara il tutto e, soprattutto, verificare e controllare l’andamento della gestione…

di Angelo Gazzaniga

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Angelo Gazzaniga
Presidente del Comitato Esecutivo di Libertates. Imprenditore nel campo della stampa e dell’editoria. Da sempre liberale, in lotta per la libertà e contro ogni totalitarismo e integralismo.

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