Gli otto punti dei progrmmi: Bersani fumoso, Berlusconi generico (ma almeno parla al paese)

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Gli otto punti di Bersani contro gli otto di Berlusconi: quali i migliori? Vediamo un po’.

Sul primo vince facile Berlusconi: meglio l’abrogazione dell’Imu che una fumosa idea di correzione delle politiche Ue in tema di investimenti. Come dire: meglio un uovo oggi…

Sul secondo, preferenza per Berlusconi: il Pd vuole sanzioni più dure per reati come il falso in bilancio (che per la verità può benissimo essere perseguito, e forse meglio, con multe salate); Berlusconi vuole ridurre i poteri di Equitalia, che effettivamente un po’ vessatori lo sono.

Sul terzo, Bersani vuole investimenti a pioggia per donne ed esodati, Berlusconi detrazioni per chi assume: più concreto il cavaliere.

Sul quarto match pari: Bersani non vuole altri condoni, Berlusconi propone di ridurre i controlli burocratici sulle imprese

Sul quinto, preferenza a Bersani: più precisa la sua proposta di eliminare il finanziamento pubblico ai partiti consentendo però i contributi dei privati con detrazioni. Più generica la proposta di abolizione del Pdl.

Sul sesto, match nullo. Bersani vuole eliminare i “conflitti di interesse” per pungere Berlusconi, giochino troppo scoperto. E Berlusconi parla in modo troppo generico di “riforma fiscale”.

Sul settimo cioè le riforme istituzionali e il presidenzialismo, Bersani preferisce parlar d’altro mentre Berlusconi punta sull’elezione diretta del capo dello Stato (senza precisare quali saranno i sui poteri). Giudizio prematuro.

Sull’ottavo: Bersani si concede alle solite ovvietà sui gay e l’omofobia, con una spruzzata di buonismo pro immigrazione, mentre Berlusconi rispolvera la riforma della giustizia, la stessa di cui parla da sempre senza mai riuscire a realizzarla. Anche qui, il risultato finale sarà un probabile zero a zero.

Morale: è già qualcosa che i due maggiori partiti si degnino di parlare di programmi, sia pure in termini “shock” e propagandistici. Ma ancora una volta, pur con tutte le ovvietà del caso, Berlusconi alla fine si dimostra più efficace.

Gaston Beuk

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Gaston Beuk
Gaston Beuk è lo pseudonimo di un noto giornalista e scrittore dalmata. Si definisce liberale in economia, conservatore nei valori, riformista nel metodo, democratico nei rapporti fra cittadino e politica, federalista nella concezione dello Stato e libertario dal punto di vista dei diritti individuali.

1 commento

  1. D’accordo su tutto tranne: sul secondo punto le proposte di Bersani e Berlusconi potrebbero convivere. Sull’ottavo punto Bersani parla di un’ovvietà che però in Italia non lo è tanto: ancora non c’è una legge che disciplini le unioni tra omosessuali ad esempio! E’certamente urgentissima una riformna della Giustizia, ma ad un patto: che non abbia l’odore dell’ad personam.

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