La mia verità sulle violenze in Venezuela

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Mi sono arrivate ancora domande sul Venezuela dovute credo all’assalto alla Ambasciata venezuelana a Madrid, che vertono sul saperne di più sui motivi degli assalti riferiti dai media internazionali (che però non forniscono riscontri validi) , quali repressioni poliziesche, incarceramenti di massa o ‘’desaparecidos’’.
Quindi eccomi a fornire alcuni dati che possono aiutare, dal mio punto di vista, a chiarirsi le idee.
1. Il Venezuela è secondo nel pianeta in quanto a giacimenti di petrolio, dopo l’Arabia Saudita. In più è primo nel pianeta in quanto a risorse idriche.
2. ha nazionalizzato il petrolio e tutte le risorse primarie, oltre alle idriche anche quelle minerarie.
3. E’ stata un esempio seguito da Bolivia, Equador; altri Paesi provano a seguirne le orme.
Bisogna tener in considerazione queste tre questioni per farsi un idea di che cosa sia in gioco. E chi sono i giocatori? Popolazione e Governo Rivoluzionario da una parte, e i “danneggiati” da queste misure dall’altra. Ovvero:
a. La ristretta oligarchia venezuelana, 5 famiglie che avevano in mano il Paese
b. La Exxon Mobil, (più famosa per aver inquinato i mari d’Alaska e i mari di fronte alle Galapagos), che aveva grandi progetti petroliferi, assieme alla compagnia venezuelana privata, e che poi si è ritrovata espulsa anche dagli altri due Paesi.
c. Alcune banche statunitensi e varie multinazionali di differenti settori, abituate a saccheggiare quanto faceva loro comodo.
Subito dopo la rivoluzione cubana c’era una canzone che andò di moda per molto tempo, e diceva: se ajabo’ la diversion, llego’ el Comandante, mando’ a parar. (e’ finita la gazzoviglia, e’ arrivato il Comandate e l’ha fatta fermare)
Cosi è avvenuto in Venezuela, arrivò Chavez e cambiò le cose. E infatti nel 2002 arrivò il colpo di Stato. che però durò solo tre giorni. Quindi l’oligarchia si è riorganizzata, tessendo una rete di appoggio tra tutti i “danneggiati”, ed ha cominciato i suoi assalti subito dopo la morte d Chavez, nel 2014, che lasciarono per le strade di Caracas 43 morti.
Primo assalto: organizzazione di una enorme attività di contrabbando alla frontiera con la Colombia, obbligando il Governo venezuelano a chiuderla per un periodo.
Secondo assalto: accaparramento e blocco della distribuzione degli alimentari, obbligando il governo a istituire una rete di distribuzione statale, come quella cubana.
Terzo assalto: requisizione di moneta venezuelana per bloccare la disponibilità di liquidità, obbligando il governo a mettere fuoricorso la moneta esistente e stamparne una nuova.
Quarto assalto; contando sulla maggioranza semplice in Parlamento, è stata votata una mozione di sfiducia al Presidente, ma la Costituzione venezualana prevede la destituzione del Presidente solo con referendunm popolare, e qundi il Tribunale Supremo, (ossia la Corte Costituzionale), l’ha dichiarata anticostituzionale.
Quinto assalto: è stata chiesta la sostituzione dei Giudici Costituzionali. ma la magistratura ha fatto presente che per esser presa in considerazione doveva essere votata da una maggioranza qualificata, (si direbbe in Italia) e cioè coi due terzi del Parlamento, mentre la destra arriva solo alla maggioranza semplice.
Nello stesso tempo sono arrivati gli assalti esterni.
Obama ha emesso un decreto (ri-sottoscritto subito da Trump) che qualifica il governo venezuelano una minaccia alla sicurezza degli USA. E’ seguita la OEA, Organizzazione degli Stati Americani, che tramite il Segretario ha emesso varie dichiarazioni contro il governo venezuelano. Facendo dire a molti: aveva proprio ragione Fidel, che quando fu espulsa Cuba dalla OEA nel 62 dichiarò: “siamo contenti di essere fuori dal Ministero delle colonie”.
A seguire tutti i pricipali media Usa e non solo Usa, (la Exxon Mobil risulta azionista di vari di questi media), danneggiati, si sono lanciati in una vera e propria campagna di falsità sul Venezuela. Ad esempio, viene mostrato un manifestante avvolto dalle fiamme, colpevolizzando le forze dell’ordine venezuelane. La Tv venezuelana, il giorno dopo, fa vedere la stessa scena nei minuti precedenti, e si vede che all’uomo si rompe la molotov che voleva tirare, prendendo fuoco da solo.
Altro esempio: il parlamentare Marco Rubio, diventato famoso per aver partecipato alle presidenziali USA, appare in una tv di Miami, dichiarando di aver avuto informazioni sicure sul fatto che un incarcerato in Venezuela sia in fin di vita. La Tv venezuelana lo intervista, lui appare in perfetta forma e assicura ai famigliari di star bene.
E credete che qualcuno di quei media si sia preso il disturbo di dire che si erano sbagliati? Di chiedere magari scusa per la bufala? Ma nemmeno per sogno, semplicemente non la menzionano più, passando ad un’altra. Il portavoce del Dipartimento di Stato USA a un certo punto dichiara che il Venezuela non rispetta la propria Costituzione, vari intelettuali gli fanno osservare che si riferisce forsce a quella brasiliana, perchè invece quella venezuelana viene applicata: nessuna smentita, solamente si passa ad altro argomento.
Frey Betto, noto teologo della denominata “teologia della liberazione” brasiliano, affermava pochi giorni fa, in una conferenza alla Universita’ dell’Havana: “questa nostra epoca e’ stata definita l’epoca dell’informazione, niente di piu’ sbagliato, questa e’ l’epoca della non informazione o dell’informazione manipolata.”
Credo che sia sufficiente confrontare l’opera della Rivoluzione Bolivariana di Venezuela, (alcuni esempi alfabetizzazione del 52% della popopolazione, copertura sanitaria al 90% della popolazione mentre prima era privilegio di pochi, costruite e consegnate gia’ 1 milone di case popolari) coi soggetti “danneggiati” per farsi una idea sugli avvenimenti in questione.
Va aggiunto che lo scopo finale di tutti questi assalti in Venezuela hanno come obiettivo finale, giustificare l’intervento armato come nei bei tempi andati. Ma andati appunto. Speriamo!

di Giancarlo Guglielmi

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Giancarlo Guglielmi
Giancarlo Guglielmi che vive a Cuba da molto tempo, oltre a informare e commentare gli avvenimenti più importanti che si svolgono da quelle parti, offre consulenze per chi fosse interessato a eventuali investimenti a Cuba, o semplicemente per tour personalizzati dell’isola. Chi volesse entrare in contatto puo’ farlo attraverso la email: giangi.riha@gmail.com

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