Una “vera” rivoluzione del Fisco italiano

Data:


Come sempre in una campagna elettorale si parla di fiscalità: spesso a sproposito e ancor più spesso con proposte semplicemente inattuabili.
Un fatto è però incontrovertibile: il sistema fiscale italiano è quanto di più complesso, oscuro e ingiusto che ci sia in Europa.
In quella giungla che la fiscalità italiana troviamo un po’ di tutto:

  • flat tax (sui redditi di capitale, sugli autonomi che hanno reddito inferiore a 65000 euro, sugli affitti a regime calmierato ecc.
  • patrimoniale (il 2 per mille sugli investimenti [ex imposta di bollo], l’imposta di registro [per la parte che eccede i costi di gestione degli archivi], l’IMU per la parte che non riguarda il rimborso delle spese sostenute dai Comuni]
  • imposte progressive su tutti gli altri redditi
  • bonus, detrazioni varie per ogni genere di spese o di attività

insomma un vero pasticcio in base al quale non esistono cittadini che pagano le stesse tasse a fronte di uno stesso reddito.
È questo un sistema che rende, tra l’altro, più facile l’evasione e l’elusione fiscale, più costosa la riscossione e più complessi i controlli.

Perché allora non afferrare, come si dice, “il toro per le corna” e attuare una vera rivoluzione fiscale? (tra l’altro non molto diversa da quella proposta da Vanoni nel lontano 1954?)
Sarebbe sufficiente detrarre dal reddito complessivo del contribuente (da qualsivoglia fonte arrivi) le spese effettivamente sostenute e documentate (dalle fatture degli artigiani, alle note dei professionisti, dalle locazioni alle spese di rappresentanza) e delle quote fisse per le spese non giustificabili (per ogni figlio o parente a carico, per la scuola dei figli, per le spese correnti di una famiglia): in questo modo si potrebbe applicare un’imposta qualsivoglia (progressiva a scaglioni, progressiva continua, flat) uguale per ogni contribuente avente lo stesso reddito.

Ognuno paga per quello che effettivamente ha guadagnato in quell’anno: si ridurrebbe l’evasione perché ognuno avrebbe l’interesse a vedersi fatturare la prestazione (che sarebbe interamente deducibile), tutto il sistema sarebbe semplice, trasparente e soprattutto equo.
Un sogno impossibile? Forse, ma non dimentichiamo che questo è il sistema fiscale vigente a 50 km da Milano: in Svizzera.

di Angelo Gazzaniga

wp_user_avatar
Angelo Gazzaniga
Presidente del Comitato Esecutivo di Libertates. Imprenditore nel campo della stampa e dell’editoria. Da sempre liberale, in lotta per la libertà e contro ogni totalitarismo e integralismo.

Share post:

Iscriviti alla nostra newsletter

Recenti

Ti potrebbe interessare anche...
Libertates

SE QUESTA E’ UNA POLITICA DELLA CULTURA

Solo grazie ad un’accusa di omicidio siamo venuti a sapere che per un film mai girato, con attori sconosciuti… di Guidoriccio da Fogliano

L’ERRORE DI FARE UNA BUONA AZIONE

Nei mesi scorsi un immigrato irregolare a Torino ha fatto arrestare un rapinatore ad un supermercato. di Guidoriccio da Fogliano

LA BUROCRAZIA VINCE SEMPRE!

A Roma si è deciso di aumentare in occasione del Giubileo le tariffe dei bus che parcheggiano in centro. Come norma le compagnie hanno impugnato... di Guidoriccio da Fogliano

QUANDO I CONDONI PRESENTANO IL CONTO

Dopo i tre provvedimenti di “saldo e stralcio” dei pagamenti dei contributi mai effettuati dalle aziende ecco che l’INPS presenta il conto. Sono 6,6 miliardi che si presentano come buco nei conti dell’ente assistenziale. Dato che le pensioni ai dipendenti vanno comunque erogate ecco che lo Stato dovrà ripianare con fondi propri.... di Guidoriccio da Fogliano