Senatori a vita: cinque motivi per dire no!

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Il Presidente della Repubblica ha nominato altri quattro Senatori a vita. A parte le polemiche francamente stucchevoli e meschine sui nomi scelti, tutti di altissimo profilo, con grandi meriti e capacità, quello che non ci convince è l’istituzione stessa dei Senatori a vita.
Infatti:

  • sono un residuo dello Statuto Albertino che recitava “Il Senato è composto da membri nominati a vita dal Re, in numero non limitato” (art 33). Ma mantenere in vita una simile istituzione non è uno schiaffo morale a tutti gli italiani? È come dire: c’è qualcuno che può scegliere meglio di voi. Il che, visto il livello dell’attuale classe politica italiana, può anche essere vero, ma rimane il principio fondamentale della nostra democrazia che la scelta dei cittadini è sovrana.
  • Lo scopo di queste nomine dovrebbe essere quello di contribuire con le loro conoscenze ad un migliore funzionamento del Senato. Ma questo contrasta con i dati: nelle ultime tre legislature i senatori a vita, eccetto Andreotti e Colombo (guarda caso due ex politici) hanno partecipato a 4 votazioni su 21407! Inoltre chi ci assicura che un grande Maestro o un fisico premio Nobel abbiano poi così vaste competenze per esempio sul bilancio dello stato?
  • Per il benessere della comunità l’aver nominato una ricercatrice ancora in piena attività come la Cattaneo può essere una perdita grave: credo non esistano dubbi sul fatto che la sua attività sia molto più utile all’Italia come ricercatrice di valore mondiale che come uno dei 1000 deputati
  • L’orientamento di chi ha proposto questo articolo nella Costituzione (l’on Alberti) era quello di “apportare conoscenze al Senato, senza mai cambiare l’orientamento politico voluto dai cittadini” dato il loro numero esiguo. È successo esattamente l’opposto: se l’idea era quella di dare a figure di altissimo profilo la possibilità di avere una tribuna, è evidente a tutti come un Abbado o un Piano non abbiano certamente bisogno di fare un intervento al Senato per avere accesso ai media, mentre già in un paio di occasioni (es governo Prodi) il voto dei Senatori a vita è stato determinante.
  • In un momento di grande difficoltà economica, di antipolitica montante è questo il segnale per i giovani che non trovano lavoro, per quelli che non riescono a tirare avanti? Uno “stipendio” di 12000 euro al mese concesso a chi, in buona parte, parteciperà solo a pochissime sedute?

Cosa propongono i Comitati?
Di non affrontare il problema con le solite mezze misure o provvedimenti che cercano di non scontentare nessuno (ad es non nominare più nessun Senatore a vita, nominarli ma senza stipendio, non farli votare quando si pone la fiducia, ecc. ecc), ma di avere il coraggio di affermare che questo articolo della Costituzione ha fatto il suo tempo, non risponde più alle esigenze della politica dei nostri tempi e quindi va semplicemente abolito. Se si vuole onorare personaggi che danno lustro all’Italia, si inventi una onorificenza prestigiosa ad hoc (e senza oneri da parte dello Stato!).

Angelo Gazzaniga

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Angelo Gazzaniga
Presidente del Comitato Esecutivo di Libertates. Imprenditore nel campo della stampa e dell’editoria. Da sempre liberale, in lotta per la libertà e contro ogni totalitarismo e integralismo.

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