Liberi pensieri in libere parole


Spesso progetti che sembrano limitati nel tempo e nel luogo sono estremamente utili per risolvere problemi concreti e soprattutto per indicare la strada per altri progetti ben più importanti

In questi giorni di Covid nella mia mente si assommano pensieri che vorrei trasformare in parole e condividere con Voi.
Certamente le istituzioni si confrontano con un problema grande per tutti, ma la confusione fra diversi livelli di governo è evidente per tutti: l’incertezza che vive il Paese ne è la più grande prova.
Le attività economiche mancando da una parte di sostegni e dall’altra di indicazioni chiare, vivono in un limbo che non potrà portare che alla chiusura.
Nemmeno le banche vengono incontro a questi danni economici disastrosi per mancanza di liquidità, indicazioni non lineari, mesi in cui non vi è stata alcuna programmazione tra la prima e la seconda ondata dei contagi.
A tutto ciò si aggiunge la confusione dei dibattiti televisivi in cui centinaia di (in)esperti che non fanno che esprimere le loro opinioni slegate da ogni realtà.
Quello nel nostro piccolo di Ascoduomo (l’associazione dei commercianti di zona Duomo) che possiamo esprimere per cercare, in qualche modo, di uscire da questo tunnel di cui, per ora, non si vede l’uscita si riassume in queste proposte:

  1. Eliminare l’area C, per dare la possibilità di una libera circolazione. Ciò avrebbe come conseguenza in primis una boccata d’ossigeno alla lenta ripresa delle attività grazie ad una mobilità maggiore, ed in secundis l’alleggerimento della pressione sui mezzi pubblici.
  2. Utilizzare i mezzi turistici che stazionano nei depositi per aumentare la frequenza del trasporto pubblico, aumentandone così la frequenza e non ingolfando le attuali misere possibilità. Istituire, inoltre, un ticket da utilizzare su precisi itinerari per i taxi, oggi sottoutilizzati.
  3. Usare i 15 miliardi stanziati nei decreti Covid e non spesi per risarcire tutte le attività commerciali danneggiate dalle chiusure.
  4. Dare maggior respiro al commercio, aumentando o rinnovando il credito delle banche

Queste sono alcune delle iniziali idee per riprendere in questo modo la sopravvivenza delle nostre aziende.

di Alessandro Prisco

Sull'Autore

Alessandro Prisco Coniugato con 2 figlie. Imprenditore nel ramo del commercio, ex esponente del partito repubblicano è stato capogruppo prima e vicepresidente poi del Municipio 1 (Centro storico) di Milano. Attualmente è presidente di Asco Duomo, associazione di commercianti che comprende più di 20 vie nel settore sud di Milano (via Marconi, piazza Diaz, via Baracchini, via Gonzaga, corso Italia, per esempio). Da liberale laico si però anche distinto in varie iniziative sociali in collaborazione con i frati francescani di Terrasanta e il progetto Mirasole; inoltre è stato componente del circolo culturale Carlo Cattaneo, affiliato ai Comitati per le Libertà. È infine nella giunta esecutiva di Federmoda, aderente a Confcommercio per la provincia di Milano, Monza e Brianza. Ha recentemente pubblicato il libro “Storie semplici” edito da Libertates.

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