Il problema burocrazia non è fatto solo da grandi problemi. Più gravi sono i piccoli problemi che ognuno di noi incontra ogni giorno
C’erano una volta due tapini (cioè due cittadini italiani) che hanno avuto la brillante idea di fondare una piccola associazione senza fini di lucro e con scopi eminentemente culturali.
Un’associazione di due persone, senza capitale, senza sede: praticamente la più semplice delle associazioni, niente Onlus o quant’altro: solo il desiderio di dare un assetto regolare, civile e trasparente ad un’associazione.
Scartata l’ipotesi di andare a costituirla presso un notaio (occorrevano più di 1000 euro), hanno scoperto che una legge permetteva la registrazione direttamente presso l’Agenzia delle Entrate: iniziativa lodevole che permetteva di azzerare tempi e costi.
A questo punto hanno scoperto che:
- è necessario prenotare l’incontro con un funzionario: prenotazione che può essere fatta solo da un commercialista
- occorrono 8 marche da bollo da € 16,00 l’una
- queste marche possono essere acquistate solo da un tabaccaio e solo per contanti (alla faccia di tutte le pressanti richieste di sostituire il contante con la moneta elettronica)
- queste marche vanno comperate prima della firma dell’atto, pena una multa
- occorre un versamento di € 200 che va effettuato utilizzando il modello F23
- questo modello può essere pagato solo in banca o in posta e non per via telematica
- occorre che il responsabile vada a firmare personalmente di fronte al funzionario, altrimenti occorre una firma autenticata da un notaio (rieccolo!) o da un funzionario dell’anagrafe (con relativa coda)
- persa un’altra mezza giornata tra uffici vari finalmente si può pensare di ottenere il codice fiscale
Una procedura lunga, costosa e defatigante solo per poter aprire un’associazione senza fine di lucro.
Nel frattempo in Gran Bretagna per aprire una società commerciale è sufficiente fare un versamento per via elettronica, scaricare da internet un modulo, compilarlo e spedirlo alle autorità competenti sempre via internet!
Un piccolo esempio di burocrazia inutile, soffocante e costosa per tutti: per il cittadino che spende tempo e denaro per fare una semplice apertura di associazione e anche per lo Stato che vede suoi funzionari impiegati in attività burocratiche sostanzialmente inutili.
Occorre una semplificazione degli adempimenti burocratici: togliere burocrazia serve a tutti e non costa niente!
Come da sempre hanno sostenuto i Comitati (vedi il nostro nuovo libro “la nemica”)
Angelo Gazzaniga