Il Presidente Mattarella potrebbe anche dire ai politici…

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Seconda puntata di quello che il Presidente dovrebbe dire ai politici italiani tutti

La politica è un mezzo per mettere in pratica desideri e volontà dei cittadini per il governo del paese. E il dibattito politico serve a convogliare verso decisioni operative le differenti convinzioni degli eletti e si realizza con le opinioni manifestate da una maggioranza dopo dibattiti espressi negli organi decisionali voluti dalla Costituzione.
Politica e relativi dibattiti sono il momento più alto della organizzazione democratica del paese, ma in questo momento vi è nel nostro paese uno scadimento dannoso ed eticamente riprovevole del modo di essere e di comportarsi di alcuni che vi operano.
Chi la pensa diversamente, in altro partito o nel proprio partito, non è un nemico da abbattere o screditare.
Lo scontro politico ha un senso se ognuno si batte per le proprie idee, ma sempre tenendo presente che ogni scontro politico deve avere finalità operative e portare a decisioni che risolvano i problemi delpaese al pi’ presto, perchè glie letti sono stati votati ( e sono molto ben pagati) dai cittadini per decidere, per legiferare, non per baloccarsi in rivalità spesso epidermiche.
Con la conseguenza che troppe decisioni vengono rinviate, troppe leggi necessarie al paese vengono ritardate, rinviate, come per esempio le leggi elettorali, per le quali viene continuamente rinviata ogni decisione, perchè troppi propongono una legge, non pensando al bene del paese, ma al proprio tornaconto politico.
Ed è grave che il disaccordo politico venga manifestato da alcuni con sceneggiate in parlamento, indegne di una democrazia civile.
Anche la vita nei partiti ha aspetti migliorabili.
Le leggi elettorali del passato e quelle attuali hanno fatto sì che i partiti, anzichè mezzo genuino per coordinare le varie convinzioni politiche, siano diventati dei centri di potere, delle entità che, in certi casi, contano più dei cittadini. E troppi eletti si ritengono mandanti non dei cittadini, ma dei partiti che possono ricandidarli, che possono trovare una qualche sistemzione ai non rieletti, che maneggiano con spregiudicatezza incarichi a questo o quel posto, per i quali è la politica a decidere.
E di questa situazione di potere ne sono conseguenza le lotte interne ai partiti, incomprensibili ai cittadini, che nulla hanno a che fare con gli scopi della politica. E ne sono conseguenza anche le nascite di partitini o scissioni di partiti maggiori, perchè i relativi protagonisti di esse sperano di avere un loro potere condizionatorio di moltesituazioni, potere talvolta ricattatorio.
Giudicando comportamenti passati e presenti non si può non notare che chi lascia un partito o ne fa un altro, il più dellevolte, non lo fa per motivi ideali, per disaccordo su valori, ma unicamente per motivi di bassa bottega o per ripicche personali.
In questi travagli i cittadini sono lontani, sono presenze diafane che contano poco o nulla.
Bisogna che coloro che hanno in politica responsabilità e prestigio richiamino tutti a comportamenti pi’ rispettosi dell’etica politica e diano l’esempio. Tutti i politici sono stati eletti per servire il paese e devono comportarsi di conseguenza.
Anche per ridare ai cittadini fiducia, che hanno sempre meno, nella politica.

di Ettore Falconieri

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