Il grido di dolore dei commercianti milanesi


Mi rivolgo a voi come uno dei rappresentanti della categoria dei commercianti, una delle più importanti per Milano.
Le attività hanno ripreso a stento e non tutte: la mancanza dei 150.000 studenti che ogni anno arrivano a Milano e soprattutto degli stranieri che riempivano il nostro centro cittadino si sono fatti sentire. Più del 20% delle attività non ha ancora riaperto, e chissà se riusciranno a farlo in futuro.
Ne è conferma la nostra amata Galleria dove i pubblici esercizi, ad eccezione di Cracco, sono desolatamente chiusi.
I vari proclami su tutto il denaro che dovrebbe affluire nelle loro esauste casse sono in molti casi rimasti tali, ai vari redditi di aiuto è quasi impossibile accedere per chi, come loro, esercita un’attività in proprio. Ci si trova ancora una volta disarmati di fronte a una burocrazia perniciosa e soffocante.
Sbloccare deve significare sbloccare tutto senza se e senza ma, se pur con le dovute precauzioni nei confronti di eventuali reati.
I soldi devono giungere immediatamente, perché i commercianti sono stufi e con le promesse non si è mai costruito nulla. C’è solo il rischio di costruire guai su guai

di Alessandro Prisco

Sull'Autore

Alessandro Prisco Coniugato con 2 figlie. Imprenditore nel ramo del commercio, ex esponente del partito repubblicano è stato capogruppo prima e vicepresidente poi del Municipio 1 (Centro storico) di Milano. Attualmente è presidente di Asco Duomo, associazione di commercianti che comprende più di 20 vie nel settore sud di Milano (via Marconi, piazza Diaz, via Baracchini, via Gonzaga, corso Italia, per esempio). Da liberale laico si però anche distinto in varie iniziative sociali in collaborazione con i frati francescani di Terrasanta e il progetto Mirasole; inoltre è stato componente del circolo culturale Carlo Cattaneo, affiliato ai Comitati per le Libertà. È infine nella giunta esecutiva di Federmoda, aderente a Confcommercio per la provincia di Milano, Monza e Brianza. Ha recentemente pubblicato il libro “Storie semplici” edito da Libertates.

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