I fallimenti di Obama visti da Cuba

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Si è svolto ai primi di dicembre a La Havana il V vertice CARICOM-Cuba, con grande successo per Cuba. Caricom significa: Comunità dei Caraibi, che al costituirsi, all’epoca della “guerra fredda” aveva lasciato fuori Cuba, ma poi si resero conto che il prestigio di Cuba aumentava e quello USA calava, e iniziarono le conferenze per la cooperazione Caricom- Cuba.
E’ curioso che mentre li in Europa, in questo ultimo decennio si infangava tutto ciò che aveva a che fare col Sistema politico socialista, qui al contrario abbia raggiunto grande popolarità. Tanto da vedere il suo trionfo in vari altri Paesi. Cominciò Chavez in Venezuela, poi venne Bolivia, Equador, Uruguay, Salvador, Nicaragua e alcune isole caraibiche che non sto a elencare. Ma anche quelli a sistema economico capitalista, come Argentina, Brasile, Cile, ci tengono avere il massimo delle relazioni con Cuba. Insomma sul piano internazionale Cuba ha raggiunto, anche per le riforme economiche interne in atto, un grande prestigio. Nella Celac, (comunità degli stati latinoamericani e caraibici) non si muove foglia che Cuba non voglia.
L’organismo “ALBA” (Trattato di integrazione politico-economica tra gli Stati aderenti) è in pieno sviluppo, come UNASUR (rivolta all’ integrazione finanziaria) e i due organismi stanno puntando alla moneta unica, e PETROCARIBE che gestisce varie raffinerie in vari Paesi sta andando alla grande. E per finire, non a caso tutti i grandi leaders asiatici, in visita al continente la prima tappa la fanno alla Havana.
Non so quanto questo ha influito nella decisione di Obama di togliere l’embargo, ma l’avvenimento è rappresentativo della situazione continentale e anche nel successivo “Verice CELAC – CINA” Cuba svolge’ un ruolo principale.
Io non so quanto abbia influito l’aumentato prestigio di Cuba anche per l’invio di medici in africa a combattere l’ebola, e quanto abbia invece influito la richiesta del papa, sicuramente hanno influito i 4 o 5 editoriali del New York Time che definivano obsoleta la politica cubana verso Cuba.

Gli USA si sono accorti un po’ in ritardo, che stanno perdendo tutti i Paesi latinoamericani, dato che sono rimasti pochini quelli ancora loro alleati, mentre in quasi tutti sono stati eletti governi di sinistra e radicalmente antimperialisti, con alla testa il Venezuela, radicalmente trasformato da Chavez, e proseguendo con Maduro. E quando hanno provato a fare quello che facevano negli anni ’60 e’70, e cioè i Golpe militari, vedi Brasile, Cile, Argentina, etc. non gli sono più riusciti.
C’hanno provato con Chavez, e fallirono. Poi con Correa in Ecuador e fallirono. Con Morales in Bolivia sono stati scoperti addirittura prima dell’attuazione. (pare che i servizi di sicurezza boliviani siano quasi tutti di etnie Incas e non sono certo disposti a prenderselo per la terza volta) Hanno provato a mettere in crisi con un raggiro finanziario la Cristina Fernadez in Argentina e non ci sono riusciti. Hanno ri-perso il Nicaragua, e addirittura ri-perso anche Grenada dopo averla invasa militarmente alcuni decenni fa. Gli è andata fatta bene solo in Honduras.
Quindi hanno deciso di sanzionare Venezuela nel tentativo di fermare la sterzata antimperialista del Continente. E per poter attaccare quello che adesso considerano il nemico principale hanno intrapreso la nota politica del bastone e della carota: a Cuba la carota, per usare il bastone con Venezuela.
Mas qui non ci casca più nessuno. Solo gli europei si fanno ancora convincere. Personalmente sono proprio d’accordo con le analisi di Libertates su Putin, pero fa ridere mostrare i muscoli a chi i muscoli li ha piu’ grandi. Lo avete spinto ad essere un personaggio positivo da negativo che eraa, per i Paesi in via di sviluppo. Nel giro che ha fatto da queste parti ha elargito capitali a tutti, a Cuba ha cancellato il grosso debito che risaliva all’ URSS.
Insomma Europei, perch`vi fate convincere dalla politica pachidermica USA quando siete i forgiatori della diplomazia?

Naturalmente, tornando a Cuba, adesso si aspetta l’arrivo dei dollaroni, e questo forse renderà la vita più cara a tutti noi.

Giancarlo Guglielmi

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