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Povertà

Nella discussione politica il termine di povertà viene usato per definire chi è al disotto di un parametro di reddito medio. Se così fosse, anche persone con alti tenori di vita, ma in società ricchissime, potrebbero ritrovarsi sotto una certa media ed essere definite povere. Ma la povertà è un’altra cosa.

La sua definizione è “scarsezza, mancanza delle cose necessarie
per vivere”, cioè la condizione di persone che si trovano ad avere, per ragioni di ordine economico un limitato (o del tutto mancante
nel caso della condizione di miseria) accesso. Quando la povertà assume connotazioni estreme d’assenza di beni materiali primari si parla allora di miseria, termine che assume oltre a quello economico e sociale, come quello di povertà, anche un valore immateriale, indicante sia un’ estrema infelicità sia una condizione spirituale di grettezza e meschinità morale. Per poter offrire una solidarietà sociale a chi è privo di mezzi e non avere poveri, che in una
nazione ricca come la nostra non devono esistere, è necessario
che vengano definite quali sono le cose “necessarie per vivere”, ovverosia “beni essenziali e primari e beni e servizi sociali d’importanza vitale”.

Tentiamo una definizione di tali necessità: assistenza medica, una stanza con servizi in una zona economica, una spesa attenta per nutrirsi ed abbigliarsi, una televisione ed un uso moderato di un telefono, ed un 5% di tali costi quale disponibilità in denaro da utilizzare per scelte personali che permettano di non cadere in una “miseria che porti all’infelicità e ad una condizione spirituale di grettezza e meschinità morale”.

Ecco che, quindi, una pensione sociale deve essere parametrata a tali livelli di spesa misurati in ambiti regionali. Al di sopra di detta pensione sociale non è più lecito parlare di povertà o di redditi insufficienti a “tirare la fine del mese”. Per una migliore condizione non è la socialità che deve intervenire, ma è l’attività e la capacità personale che possono permettere la produzione di un proprio migliore reddito. Così come la scelta assolutamente personale di suddividere il proprio reddito per mantenere famigliari che non producono un reddito proprio.

 

 

“ Per necessario non intendo soltanto ciò che è assolutamente indispensabile per la vita, ma qualsiasi cosa di cui, secondo le convenzioni di un paese, è indecente che la gente per bene, anche del più basso rango, sia priva…”

 A. Smith

” Nulla è scandaloso quanto gli stracci e nessun crimine è vergognoso quanto la povertà “.

George Farquhar

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