Se la politica tace il popolo non puo’ rispondere

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Che i politici non parlino piu’ con i cittadini è una realtà che dura ormai da tempo. E’ finita l’era dei comizi, delle tribune politiche in televisione e di altre situazioni nelle quali i politici potevano esprimere le loro idee, ora vi sono i social che sono come un panino mangiato in piedi paragonato ad un banchetto. Non che i politici abbiano perso la parola, anzi, ma la usano per parlare tra di loro, per polemizzare, per rimbeccarsi, per commentare tante situazioni marginali solo per farsi sentire, con la collaborazione dei giornali che, non ci informano a sufficienza dei lavori parlamentari, ma fanno loro eco trasformando il dibattito politico in un gallinaio politico-mediatico, cosa che non avviene in nessun’altra democrazia occidentale.
I politici non dovrebbero parlare ai cittadini solo dell’attività politica, ma anche di valori e dei grandi problemi della società.
L’Italia, neo democrazie dell’est escluse, ha la piu’ grande economia nera d’Europa, economia nera che è costituita solo in piccola parte dai grandi evasori, ma dalla sommatoria di milioni di piccole operazioni di cittadini. Alzi la mano chi non ha mai fatto o accettato un lavoro in nero. Se un politico affrontasse il problema con l’impegno e il clamore necessario esortando gli Italiani a modificare certi comportamenti qualche risultato ci sarebbe, magari sostenuto da piccoli provvedimenti di legge che togliessero o semplificassero impegni burocratici e fiscali per le piccole operazioni.
In Italia abbiamo enti importanti per l’economia e per la socialità incancreniti nella loro immobilità funzionale ed organizzativa come i sindacati, strutture gestite da oligarchie di funzionari che si cooptano al potere e non rivelano agli iscritti ed al paese i loro immensi patrimoni. E, terminata l’epoca del loro collegamento a partiti che motivavano la loro diversità di comportamento, si guardano bene dal fondersi. Gli interessi dei lavoratori non variano a seconda del sindacato di appartenenza, quindi dovrebbero fondersi, ma non succede perchè le oligarchie di funzionari non vogliono rinunciare al loro feudo.
E ci sono tante altre situazioni che sono una palla al piede dell’economia e della trasparenza.
C’è qualche politico che ha il coraggio di parlare al paese e di sollevare tali problemi ?
Nel recente passato parve essercene qualcuno, ma poi si è lasciato assorbire dalla canea dello spicciolo potere e dalla bolgia
politica.

di Ettore Falconieri

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