Reddito di cittadinanza: doppia bufala

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Quella del Reddito di cittadinanza, il progetto che ha fatto vincere i 5Stelle soprattutto al Sud, è una doppia bufala.
Doppia perché di reddito di cittadinanza ha solo il nome e perché è in pratica inapplicabile.
Infatti:

  • per reddito di cittadinanza (lo dice il nome stesso) s’intende un reddito minimo per tutti i cittadini indipendente da età, sesso, lavoro, eccetera. Si tratta di quello che visionari (e miliardari) come Elon Musk e Bill Gates hanno preconizzato come normalità tra qualche decennio: ognuno sarà libero di fare l’attività che preferisce perché saranno le macchine a lavorare e ognuno percepirà un reddito dignitoso per il solo fatto di esistere.
    Quello che invece propongono i 5Stelle è qualcosa di molto simile alla flex security del welfare dei Paesi nordici – come ha dichiarato lo stesso Di Maio: “Noi vogliamo fare in modo che chi prende sostegno al reddito abbia un rapporto di diritto-dovere con lo Stato. Se hai perso il lavoro, il nostro reddito di cittadinanza ti obbliga a formarti per dei lavori che richiede il centro per l’impiego, incrociando domanda e offerta e devi dare 8 ore di lavoro volontario al comune. Il sindaco ha a disposizione gratis per lavori di pubblica utilità tutti quelli che prendono il reddito di cittadinanza. È un meccanismo condizionato che si conclude con una proposta di lavoro che proviene dal centro per l’impiego”
  • Ma per ottenere questi risultati occorre tutta una struttura di Uffici di collocamento, percorsi di avviamento al lavoro, corsi di specializzazione e inserimento; struttura non solo esistente, ma anche molto efficiente. Riusciamo a immaginare come ciò possa avvenire soprattutto al Sud? Carrozzoni pubblici gonfi di dipendenti inutili, il cui unico scopo sarebbe quello di garantire un posto sicuro alle proprie clientele. Questo sì un vero “reddito di cittadinanza all’italiana”!
    Altro buco nero è la mancanza di un limite temporale: se non arriva la proposta di lavoro da parte del centro per l’impiego, il reddito di cittadinanza verrebbe erogato all’infinito: un ulteriore incentivo al lavoro nero, piaga di tanta Italia. La tentazione di molti sarebbe quella di incassare il reddito in attesa di un lavoro che non arriverà mai e nel frattempo lavorare in nero…

Un gran pasticcio questo reddito di cittadinanza che, stante l’inefficienza cronica e conclamata della macchina burocratica, è destinato a diventare una misura di puro assistenzialismo clientelare nella tradizione peggiore della Prima Repubblica (chi non ricorda le pensioni di invalidità concesse a man salva a chiunque?).

Occorrerebbe invece creare veri posti di lavoro attraverso semplificazione della burocrazia, certezza del diritto, incentivi a chi investe, servizi e strutture efficienti… Quello che da sempre suggerisce Libertates

di Angelo Gazzaniga

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Angelo Gazzaniga
Presidente del Comitato Esecutivo di Libertates. Imprenditore nel campo della stampa e dell’editoria. Da sempre liberale, in lotta per la libertà e contro ogni totalitarismo e integralismo.

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