Per Boncinelli la natura gioca a dadi

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Il sacro in due nuovi libri appena editi di Norenzayan e Boncinelli

Un attacco a 360 gradi contro il sacro – sopravvissuto e più o meno cammuffato o cambiato rispetto alle caratteristiche primitive. Ammantato di seriosa modernità continua ad opporsi al pensiero moderno, specie a quello che si richiama agli ultimi sviluppi della scienza. E soprattutto si oppone a una etica sanamente laica, che fa a meno delle normative imposte da un Ente Superiore. Un fuoco di fila di obiezioni e contro-obiezioni praticamente su tutti gli aspetti della vita sociale contemporanea, dalle vicende tragiche del terrorismo ai tic del vegetarianesimo e dell’animalismo, allo scopo di stanare i relativi pregiudizi più o meno legati al mito del sacro. Approfondite discussioni sui problemi della legittimazione delle norme sociali, sul senso di appartenenza, sull’eterno problema della responsabilità, della libertà, e del male, con l’inevitabile richiamo al pensiero dei classici della tradizione da Agostino a Kant.
Vastissima l’erudizione sfoggiata in materia di storia del pensiero mitico e delle religioni, con una predilezione particolare per il lavoro dello psicologo americano,di origine libanese, Ara Norenzayan ( p.189) e al suo tentativo e progetto di riuscire a spiegare, una volta per tutte, ” il tempo e il modo con cui si sono originate quelle religioni che fanno del comportamento morale dei fedeli un punto cruciale della loro predicazione”.
A quanto pare, le divinità primitive erano “prive di grandi preoccupazioni morali”, sostanzialmente indifferenti al comportamento degli individui, che risultavano perciò immuni ai drammi del delitto e castigo. Solo in seguito sono diventate divinità moralizzatrici , per la necessità di mantenere la coesione sociale in raggruppamenti di umani divenuti più evoluti e complessi.
L’indagine dello psicologo libanese-americano riguarda tutte le etnie e le religioni storiche del pianeta. Ed è il classico big project di tipo globalistico, per così dire, che piace alla cultura alta americana. Ha impressionato anche Boncinelli nel suo “Contro il sacro”, pubblicato dalla Rizzoli: “Si tratta di una ipotesi di vasto respiro, più comprensiva di molte teorie proposte dagli studiosi tradizionali di cose religiose, che di solito prendono in considerazione una confessione religiosa alla volta”(p.191).
Gli studiosi tradizionali sono per lo piu’ europei, ca va sans dire. Ma bisognerà aspettare molto prima di avere i risultati finali o definitivi del big project.
La strisciante permanenza del sacro impedisce di riconoscere il ruolo del caso nelle vicende dell’evoluzione del mondo vivente, dove i geni interagiscono con l’ambiente esterno, con delle interazioni complesse, seguendo le quali si incontrano sempre delle biforcazioni, e a decidere quale via sia da prendere interviene sempre il caso. Dio non gioca a dadi, secondo la battuta di Albert Einstein, ma Madre Natura ci gioca eccome.
Come tutti i genetisti di punta, Boncinelli e’ un darwinista, anzi un neo-darwinista, dove il neo- sta a specificare la specialità della biologia molecolare, che all’epoca di Darwin era ancora al di là da venire. Boncinelli respinge anche il cosiddetto Intelligent Design, altro big project USA super finanziato, che punta a un compromesso fra il fondamentalismo biblico e la piena accettazione del verbo evoluzionistico. Sul punto cruciale dell’origine della vita, Boncinelli non accetta l’ipotesi della cosiddetta auto-organizzazione. Come recitano i principi della termodinamica, l’energia si conserva ma anche si degrada e si disperde. Resta da spiegare come pur nel generale degrado, riescano a formarsi strutture complesse, come quelle viventi.
Infine Boncinelli e’ strepitoso (p.212): “….piu’ si è costretti a essere razionali, più si puo’ rimbalzare verso una irrazionalita’ senza freni…. La maggior parte degli intellettuali, inclusi gli scienziati che io conosco, si abbandonano ai discorsi più campati in aria quando esulano dal loro campo….”.
L’’argomento merita sicuramente un libro a sè, molto più istruttivo di tanta saggistica contemporanea.

Lanfranco Belloni

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