Uno Stato moderno ed efficiente lo è anche nei rapporti tra i suoi enti: altrimenti continueremo a essere uno Stato di sudditi
Tra le pieghe degli ultimi provvedimenti “Salva Italia”, c’è n’è uno che impegna lo Stato a provvedere al recupero dell’area di Bagnoli: una delle più belle e disastrate zone di Napoli.
Ci saremmo aspettati proteste (legittime) da parte degli altri comuni: come mai Renzi toglie soldi a noi e li spende per Napoli? E ringraziamenti (altrettanto legittimi) da parte del Comune partenopeo: chi non vorrebbe avere uno Stato che si occupa di risolvere i problemi di un comune?
Invece, sorpresa, ecco l’alzata di scudi di De Magistris: il Comune di Napoli ricorrerà alla Corte Costituzionale contro questa decisione che lede i suoi diritti e le sue autonomie…
Fosse Napoli un Comune noto per l’efficienza dei suoi servizi, potremmo anche comprendere la questione delle competenze: fosse, ripetiamo, un esempio di città dalle strade pulite, dai mezzi pubblici efficienti, capace di un controllo del territorio esemplare. Invece tutti sappiamo qual è la situazione di Napoli.
E’ un’ulteriore riprova, questa, di come non sia sufficiente una riduzione della spesa pubblica e della burocrazia a tutti i livelli, ma sia necessaria anche una profonda riforma (come da sempre suggerisce Libertates) della mentalità dei politici italiani: solo chi considera i propri amministrati alla stregua di sudditi adusi ad obbedire in silenzio, e non cittadini al cui servizio sono le strutture politiche, può permettersi di rifiutare un aiuto tanto utile quanto necessario per salvare una città in condizioni simili.
Angelo Gazzaniga