Legge di stabilità: ovvero Letta è risalito sul solito carrozzone

Data:

angelo
Le vicende del decreto “salva Roma” e poi della “legge di stabilità” la dicono lunga su come si intenda oggi in Italia la funzione delle leggi.
In questa intricata situazione alcuni punti sono tuttavia chiari e incontrovertibili:

  • la “legge di stabilità” prevista dall’allora ministro Tremonti avrebbe dovuto ispirarsi a quella inglese: una tabella numerica che riassume entrate e uscite previste dallo Stato nell’anno a venire. Un mezzo fondamentale perché i cittadini possano avere un quadro semplice, chiaro e facilmente confrontabile del bilancio dello Stato: un elemento essenziale di chiarezza e democrazia diretta.
  • la “legge di stabilità” (già con Tremonti) è diventata invece sempre più simile ala vecchia Legge di bilancio: un insieme di norme, assegnazione di fondi a pioggia che spesso nulla c’entrano con il bilancio statale, ma servono alle più svariate clientele o a operazioni contabili più o meno lecite
  • un coacervo inestricabile di piccole spese, di norme intricate, pasticciate e inserite all’ultimo momento da qualche compiacente “manina”, che non solo aumenta le spese inutili, ma soprattutto fa venir meno la fiducia dei cittadini nella classe politica; depotenzia qualsiasi “spending review”; fa nascere il sospetto (più che giustificato), che si risparmi sulle spese per il funzionamento dello Stato, ma non su quello che serve alle clientele dei politici.

Che fare allora?

È evidente che con leggi o decreti di questo tipo non si va da nessuna parte: o si trasformano in leggi “omnibus” tanto care al peggiore assistenzialismo di Stato (come il decreto testé decaduto) oppure si tratta del solito provvedimento che, celandosi dietro allo stato di necessità, serve a far pagare a tutti i cittadini colpe e responsabilità di una classe dirigente corrotta e inefficiente.

Fare una Legge di Stabilità ridotta ad una tabella facilmente comprensibile da tutti è possibile: lo si fa da sempre in Gran Bretagna
Fare leggi o decreti semplici, chiari, che riguardino un solo caso e che siano comprensibili a tutti non costa nulla: anzi ne è più semplice anche l’attuazione.

Si tarperebbero solo le ali a quei sistemi di sottogoverno, di politica di intrallazzi e di piccole furbizie: un’operazione non solo utile, ma ormai necessaria e indispensabile

Angelo Gazzaniga

wp_user_avatar
Angelo Gazzaniga
Presidente del Comitato Esecutivo di Libertates. Imprenditore nel campo della stampa e dell’editoria. Da sempre liberale, in lotta per la libertà e contro ogni totalitarismo e integralismo.

Share post:

Iscriviti alla nostra newsletter

Recenti

Le Nostre Proposte
Libertates

Ma che università abbiamo?

Il nuovo Presidente della Camera, con ben tre lauree, ha inviato pochi anni fa una domanda con un formulario allegato. In questo formulario ha scritto di suo pugno alla voce “attuale impiego”= eurodeputato e alla voce successiva “impiego precedente” = inpiegato alla Fiera di Verona... di Guidoriccio da Fogliano

Ecco i poveri bagnini!

È da anni che continua la lotta per impedire che la gestione dei bagni sia messa a gara, come prescrive la UE. Lotta giustificata dal fatto che si metterebbero in difficoltà i gestori che si vedrebbero costretti a licenziare migliaia di dipendenti... di Guidoriccio da Fogliano

Rigassificatori in Estonia e in Italia

Notizia di questi giorni: in Estonia il mese prossimo entrerà in funzione uno dei più grandi rigassificatori europei Anche in Italia si è provveduto ad acquistare una nave rigassificatrice. Risultato... di Guidoriccio da Fogliano

Altro che “lei non sa chi sono io!”

L’episodio della lite che ha coinvolto a Frosinone il capo di gabinetto del Comune di Roma non è semplicemente uno dei tanti esempi del “lei non sa chi sono io” che contraddistingue il comportamento di tanti politici italiani... di Guidoriccio da Fogliano