Ma non fermiamoci ad Einstein: c’è stata anche la scuola italiana
Arrivata la risposta USA, targata LIGO, al CERN e alla scoperta europea di Higgs. I ricercatori americani hanno sicuramente altre carte in mano, cioè i segnali di altri cataclismi cosmici e relative onde gravitazionali, che al momento stanno analizzando. Scopriranno quelle carte tuttora coperte fra non molto, dicono gli addetti ai lavori ( o gli addetti ai livori, come direbbe Dagospia). E lo faranno sottolineando bene, come hanno appena fatto, il loro ruolo e la loro leadership.
Si e’ parlato di un trionfo delle equazioni di Einstein, e del potere previsionale dell’alta matematica e della razionalità teorica. Ma la concreta realizzazione del programma di ricerca su buchi neri e onde gravitazionali non si e’ giocata sul piano delle pure deduzioni e delle concatenazioni di idee chiare e distinte. Ci sono voluti decenni per mettere a fuoco le idee e per fare le stime per tentativi di misure al limite delle possibilità tecnologiche.
La parte italiana della scoperta , cioè il mega-strumento Virgo, è uno sviluppo della ricerca nazionale che non risale a Enrico Fermi. Il quale aveva una padronanza perfetta del sofisticato formalismo matematico della relatività generale, in gran parte sviluppato da matematici italiani. Ma si è sempre tenuto lontano dai tentativi volti a dare una base sperimentale diretta alle deduzioni teoriche dalle equazioni di Einstein.
Si trattava di effetti troppo piccoli, come la deviazione dei raggi nell’esperimento dell’eclisse di Eddington, che richiedevano mezzi molto cospicui.
Edoardo Amaldi si è spinto ben oltre le cautele del Maestro, impegnandosi nella ricerca delle onde gravitazionali , e dando vita a un gruppo attivo alle frontiere della conoscenza. In un settore diverso, anche Bruno Pontecorvo si spinse ben oltre le cautele di Fermi sulla possibilità di sviluppare la fisica dei neutrini.
L’altra sfida (temeraria) intrapresa da Amaldi e’ stata di riportare la fisica europea a livelli di avanguardia e competitivi rispetto agli USA. E anche questa e’ stata una sfida riuscita con la collaborazione italo-francese di Virgo. Così come, anni addietro, era riuscito l’aggancio italiano all’iniziativa francese poi sfociata nel CERN , il laboratorio di Ginevra che ha avuto successo nella competition con le controparti USA. E lo ha fatto dotandosi di strutture di ricerca comparabili. Obiettivo quest’ultimo che gli esperti di Virgo si stanno sforzando di raggiungere, sperando che gli americani non scoprano le loro carte coperte troppo presto.
Lanfranco Belloni