Mentre si parla sempre più della necessità di istituire un mercato unico dei capitali, di una armonizzazione dei sistemi fiscali, di una legge bancaria unica per opporsi ai desideri di egemonia di Trump e per abbattere le barriere interne che ancora limitano l’efficienza dell’Europa, ecco due esempi palesi di scelte sovraniste e di barriere politiche da parte di due Paesi fondatori della Ue che ne dovrebbero, invece, interpretare i più genuini criteri di fondo.
Si tratta ovviamente di Germania e Italia.
In Germania il governo si oppone ufficialmente alla scalata di Unicredit alla Commerzbank sostenendo che la banca tedesca ha un futuro di successo da sola e dimenticando di aver concesso solo pochi anni fa un sostanzioso aiuto di Stato pur di salvarla dal dissesto e di aver ceduto parte delle azioni finite in mano alla Stato proprio a Unicredit.
In Italia il governo ha esercitato la golden power nel caso della scalata di Unicredit a Bpm: ostacolando una fusione tra due banche italiane, con sede in Italia. Un bell’esempio di interferenza politica in un mercato che si vorrebbe libero e indipendente, ma solo a parole.
È facile parlare di libero mercato, di libera concorrenza e di necessità di una maggiore integrazione tra le economie a livello di teoria o in riferimento ad altri, ma se si vuole un’Europa davvero forte e non ricattabile queste scelte occorre farle nei casi concreti, non discuterle nei convegni o nelle proposte dei vari esperti.
di Angelo Gazzaniga