Ebrei e palestinesi, la quasi guerra infinita

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L’accordo tra Palestinesi e Israeliani è ancora possibile ?
Potrebbe non esserlo.

Il problema nasce quando gli Ebrei, dopo le tragedie della guerra, arrivano in Palestina che considerano la loro terra e creano lo stato di Israele. Ma era terra loro quasi due millenni prima e il loro insediamento, piu’ o meno sponsorizzato dalle potenze occidentali, è visto dai Palestinesi come una conquista della loro terra.Nasce cosi’ una situazione di tensione e rivalità permanente che sconfina nell’odio assoluto e in uno stato di guerra potenziale che, ogni tanto, sfocia in guerra vera e propria.
Ma è una novità recente perché nei secoli precedenti l’Islam non ha mai perseguitato gli Ebrei come hanno fatto i popoli cristiani. Tra l’altro, quando nel 1492 i cattolicissimi Ferdinando di Aragona e Isabella di Castiglia hanno cacciato tutti gli Ebrei dalla Spagna, molti di essi sono stati accolti negli stati islamici del Nord Africa, erano detti Sefarditi, da Sefarad cioé Spagna. E il sultano Bayazid ne volle accogliere alcuni data la loro varia professionalità, utile al suo paese. Tra il 1520 e il 1530 vi erano a Istanbul 1657 famiglie ebree
(The Jews of Islam – Bernard Lewis ).
Per risolvere la situazione si sono dati da fare da decenni in moltissimi, capi si stato, diplomatici, politici vari, Onu, etc, con qualche piccolo accordo marginale che ha cambiato poco.
L’Autorità Nazionale Palestinese, a seguito di una decisione dell’Onu nel 2013, ha adottato il nome di Stato di Palestina, ma, di fatto, non è ancora uno stato. Ma, anche senza essere uno Stato di fatto, vorrebbe certamente un accordo al piu’ presto. Anche se non pare vi sia unità di intenti con i capi della Striscia di Gaza, che hanno comportamenti incomprensibili, perchè continuano in provocazioni assurde contro Israele, lanciando ogni tanto razzi, ben sapendo che la razione israeliana è immediata e causa danni ingenti e vittime. E tanti giovani vengono istigati a manifestare e tentare aggressioni all’esercito israeliano, che reagisce causando morti e feriti.
Ma chi ha il coltello dalla parte del manico è Israele, che non pare volere un accordo che potrebb eesser raggiunto in poco tempo, e continua con la politicanon benevola verso i Palestinesi , anche proseguendo con insediamenti nei loro territori, cacciandone gli abitanti anche con la violenza e con comportamenti disumani.
Perchè ?
Forse la spiegazione è nel Dna del popolo ebreo.
Da duemila anni, iniziando con le guerre giudaiche dei Romani fino all’olocausto, gli Ebrei sono stati vittime di eccidi e persecuzioni, ghettizzati, umiliati ( nella Roma papale, a carnevale, vi era la corsa degli animali lungo la via Lata e per alcuni anni gli ebrei furono costretti a parteciparvi, correndo nudi tra i lazzi della folla ).
Ma, situazione unica nella storia conosciuta del mondo, hanno difeso la loro etnicità, mantenuto la loro coesione religiosa e la loro diversità rispetto a chi li circondava, pur essendo sparpagliati in piu’ paesi e questo per duemila anni.
Pertanto, nell’attuale situazione, non pensano e ragionano in un contesto di breve durata. Insediati in quella che per loro è la terra promessa, malgrado i travagli dell’attuale situazione che è poca cosa rispetto a quello che hanno subito per secoli e secoli, non hanno nessuna fretta di arrivare ad un compromesso che forse non vogliono.
Resistono, fanno muro, come è stato per la loro etnicità e religione.

di Ettore Falconieri