Nel mondo di oggi i sovranismi e i nazionalismi sono in evidente crescita in tutto il mondo.
Sembrano spesso: più efficienti, più rapidi nel prendere decisioni rispetto ai vecchi sistemi parlamentari impacciati da continue discussioni, da regole e da bilanciamento dei poteri.
Ma tutto questo ha anche una conseguenza: il progressivo offuscarsi degli enti sovranazionali, del diritto internazionale, nati proprio per dirimere e prevenire contrasti e attriti tra nazioni diverse.
Allora per dirimere i contrasti non resta che la forza: un paese prevale non perché ha la legge dalla sua parte, ma perché è il più forte e il più aggressivo.
Già nel primo dopoguerra nacque la Società delle Nazioni proprio per evitare altre guerre attraverso i negoziati e le trattative reciproche: poi arrivarono due movimenti tipicamente nazionalisti e sovranisti quali il fascismo e il nazismo che la affossarono facendosene beffe e applicando la legge del più forte l’uno nei confronti dell’Etiopia, l’altro della -Cecoslovacchia; due paesi aggrediti sen’altra giustificazione che di essere più deboli e indifesi.
E poi fu la II Guerra Mondiale!
E adesso sembriamo incamminati sulla stessa strada: c’è chi aggredisce un altro paese senz’altro motivo che il desiderio di assoggettarlo (la Russia); chi si fa beffe di tutte le risoluzioni dell’ONU e del Tribunale dell’Aja (Israele), chi stabilisce autonomamente dazi e tariffe in barba a tutti i regolamenti del WTO (fli USA).
E’ ora di aprire gli occhi: accettare gli organismi sovranazionali, applicare le regole del diritto internazionale sarà più complesso, meno gratificante e probabilmente meno utile nel procurare consensi, ma ci permette di vivere in pace.
Altrimenti è inevitabile che le diatribe vengano risolte attraverso la guerra: guerra che alla fine si può risolvere solo con un compromesso o la resa totale di uno dei due contendenti. E allora addio diritti perché spesso è proprio l’aggredito che deve fare concessioni. Ne abbiamo un esempio in Ucraina dove alla fine sarà l’Ucraina che, dopo essere stata aggredita da Putin, dovrà concedergli propri territori.
di Angelo Gazzaniga