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Amministrazione Pubblica

Il ruolo della Pubblica Amministrazione deve essere concepito e rivisto in base al più volte affermato principio che lo Stato e le sue istituzioni non devono svolgere le funzioni che i privati, la famiglia e le imprese non possono o non hanno convenienza a relizzare, applicando il principio di sussidiarietà sia orizzontale (nei confronti di privati), sia verticale (nei confronti di tutti gli enti locali).

Ciò che non può essere gestito da privati, dovrà essere svolto dalla Pubblica Amministrazione nello

interesse dei cittadini e non del potere politico, secondo i criteri d’efficienza, efficacia, economicità, nonchè imparzialità, integrità, trasparenza, legalità ed uguaglianza di trattamento.

La riforma della Pubblica Amministrazione deve, quindi, essere effettuata secondo i seguenti principi e linee guida:

Amministrazione Pubblica.

Ridurre  e semplificare la burocrazia in tutti i settori, modernizzare gli strumenti a disposizione della Pubblica Amministrazione per migliorare l’accesso ai servizi e sviluppare l’informatizzazione ai massimi livelli.

Diminuire il numero degli Enti Locali, al fine di ottimizzarne le competenze e contenere i costi, azzerando gli sprechi.

Riorganizzare i rapporti tra le diverse amministrazioni.

Valorizzare/estendere il principio del silenzio/assenso per i settori in cui non è ancora previsto, salvo per talune materie quali difesa, pubblica sicurezza, salute, ed eventuale riduzione dei termini.

Abolire e liquidare i numerosi enti inutili che godono di contributi pubblici o benefici che gravano sul bilancio pubblico.

Semplificare la legislatura e le procedure burocratiche, abrogando le norme obsolete a livello nazionale e locale.

Introdurre regole meritocratiche per gli avanzamenti di carriera nel pubblico impiego, realizzare un sistema retributivo premiante, valorizzare le risorse umane meritevoli istituendo corsi di formazione ed aggiornamento.

Diffondere la figura del difensore civico, rivederne le funzioni e metterlo in condizioni di vigilare sul funzionamento della Pubblica Amministrazione, dandogli la facoltà di segnalare anche di propria iniziativa abusi, disfunzioni, carenze e ritardi.

Privatizzare in modo incisivo tutti i settori ancora in mano pubblica, anche a livello locale, per dare spazio all’imprenditorialità ed all’iniziativa privata, riservando l’intervento dello Stato solo per le attività strategiche di sicurezza nazionale e l’ordine pubblico, tutelare il patrimonio artistico ed ambientale, pianificare il territorio e le autorità di controllo, con la conseguente naturale riduzione di compiti e poteri della Pubblica Amministrazione.

Modificare gli organi e l’autorità di vigilanza o controllo sui settori a rischio quali privacy, anti-trust, finanza, tutela ambientale, al fine di garantirne indipendenza ed efficienza nel rispetto delle regole della concorrenza.

Riformare il sistema elettorale, basandolo su una struttura che garantisca la formazione di maggioranze stabili e di un governo forte, ma rispettoso delle regole e dei programmi elettorali, che non fornisca, inoltre, la certezza dell’elezione ad alcun politico (almeno in teoria).

Fidelizzare il rapporto eletto/elettori, introducendo un procedimento che renda il cittadino certo dell’operato del suo eletto rispetto al mandato assegnatogli.

Ridurre il numero dei parlamentari.

Riformare la Costituzione su base federale, attribuendo agli enti decentrati tutte le attività pubbliche non primarie e realizzare un deciso federalismo fiscale che escluda rimesse di fondi tra i diversi livelli della Pubblica Amministrazione.

” Il problema dell’umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi “.

Bertrand Russel

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Ragioneria Generale dello Stato