Riecco i condoni!


Puntuali come, per restare in tema, le cartelle esattoriali ecco riapparire i condoni.
In Italia ne sono stati fatti 82, cioè circa uno ogni due anni.
Hanno avuto, grazie alla fantasia dei legislatori, i nomi più vari: da “strappacartelle” a “scudo fiscale” a “sanatoria”; adesso si presentano con il nome di “pace fiscale”, ma sempre condoni sono…
La storia è sempre più o meno uguale: prima si promette lotta all’evasione fiscale senza quartiere, poi arrivano i condoni (per amor di verità anche Draghi ne ha fatto uno).
È uno schema troppo facile e appetibile per un politico: si sfoltisce la massa di pratiche arretrate, si incassa un po’ di soldi e, soprattutto, si aumenta in consenso presso certe categorie di elettori.
Ma gli aspetti negativi dei condoni restano:

  • il gettito da loro assicurato è quasi sempre molto inferiore a quello sperato
  • il meccanismo, come è facile immaginare, favorisce l’evasione presente e futura: perché devo pagare le tasse quando, prima o dopo, arriva un condono?
  • È profondamente immorale nei confronti di chi le tasse le ha pagate sempre e, spesso, con fatica: è legittimo che si senta “cornuto e bastonato” e che comunque nutra sempre più la sfiducia verso un sistema che, alle fine, punisce gli onesti e coloro che non possono sfuggire.

Esiste certamente il problema delle migliaia di cartelle esattoriali che non verranno mai pagate, di quelle inutili e quelle per cui l’incasso ha un costo superiore al ricavato, ma questo è un problema che va risolto a monte e non a valle.
Semplificare leggi e procedure, evitare di emettere cartelle esattoriali improbabili o con errori evidenti, accorciare i tempi di esazione, stabilire con il contribuente un rapporto di collaborazione e non di ostilità preconcetta sono tutte cose fattibili e auspicabili.
In questo modo si toglierebbe l’alibi per i condoni che apparirebbero quello che in effetti sono: un favore agli evasori e un incentivo a continuare ad evadere.
Anche la proposta di condonare solo le cartelle al di sotto di un certo importo cambia relativamente la situazione: ci saranno sempre coloro che per pagare cartelle anche piccole hanno fatto sacrifici e che si sentiranno beffati e avranno la tentazione di non pagare in futuro, tanto prima o poi arriva il condono.
Unico caso in cui si potrebbe accettare un condono sarebbe quello di un’effettiva modifica di tutto il sistema: si ricomincia da capo con una struttura delle entrate tributarie davvero efficiente e moderna e contemporaneamente si passa un tratto di spugna sulle vecchie cartelle. Occorre coraggio e lungimiranza per farlo: lo fece Vanoni quando sostituì il sistema di accertamento induttivo con quello deduttivo; perché ora manca questa volontà?

E se, per concludere, facessimo una proposta fuori dal coro: perché anziché premiare gli evasori con i condoni non si premiano gli onesti, coloro che hanno sempre pagato, spesso con fatica, con un bonus a scalare sulle prossime tasse?

di Angelo Gazzaniga

Sull'Autore

Presidente del Comitato Esecutivo di Libertates. Imprenditore nel campo della stampa e dell’editoria. Da sempre liberale, in lotta per la libertà e contro ogni totalitarismo e integralismo.

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