L’Italia è la seconda potenza manifatturiera d’Europa ed è tra i primi dieci paesi industrializzati del mondo, pare al settimo posto, grazie a tante migliaia di aziende, dalle piccole alle multinazionali, gestite da dirigenti, capiazienda ed imprenditori all’altezza dei compiti.
Ma questo patrimonio umano non viene utilizzato dalla politica. E i risultati si vedono. Qualche esempio.
La Rai pur con il canone, ha bilanci precari mentre la concorrenza, senza canone, li ha positivi.
Basta avere qualche esperienza in gestione di aziende per accorgersi di sprechi anche quardando la televisione Rai.
I dipendenti Rai sono13.058 di cui, da non credere, 1760 giornalisti. L’attuale capo della Rai ha passate esperienze solo in enti culturali
L’Inps, che ha compiti fondamentali per i cittadini, è un carrozzone di mediocre efficienza come sanno, per esempio, pensionati che hanno bisogno di contattarla e che si urtano contro un muro burocratico oltre che, spesso, con l’indifferenza ai suoi problemi. E ha un patrimonio immobiliare immenso, male amministrato, costituito da centinaia di immobili per buona parte non utilizzati. E la mentalità di chi la dirige si riflette anche sul suo sito internet e sui dati che rende pubblici che sono esposti in modo contorto di non facile comprensione ed utilizzo.
Le burocrazie ministeriali, spesso risultati di leggi e regolamenti obsoleti, rappresentano un costo, che sarebbe evitabile, per l’economia globale del paese, se riviste con mentalità manageriale. E cosi’ via.
Ma come convincere la politica ad usare dirigenti, capiazienda ed imprenditori ? Il primo passo dovrebbe farlo Confindustria con un’opera di convincimento, interviste, articoli di giornali, dibattiti. E quando si sa che la politica sta decidendo la direzione di questo o quello proporre personaggi di indiscussa esperienza, preventivamente consultati. E’ certo che alcuni top managers ed imprenditori accetterebbero la sfida di risanare carrozzoni, anche, se l’espressione non spaventa, per amor di patria.
di Ettore Falconieri