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Genetica

La ricerca scientifica ha fatto compiere progressi enormi alla medicina, quindi alla buona salute ed alla durata della vita. E lo farà ancora di più nei prossimi anni. Lo studio della genetica ne è un’importante branca.

Permetterà di decifrare completamente il codice genetico umano, migliorerà la conoscenza delle malattie e quindi l’efficacia delle medicine; perfezionerà la competenza delle funzioni genetiche per nuovi approcci nella terapia di alcune malattie ( per esempio con la sostituzione di un gene che funziona male); studierà in modo più approfondito la rigenerazione di tessuti o di organi danneggiati ( pensiamo alle cellule staminali manipolate fatte differenziare in vitro e utilizzate nei trapianti); aumenterà, inoltre, la resistenza verso agenti patogeni con lo sviluppo di nuovi anticorpi.

Dagli anni Novanta la genetica è entrata in una nuova fase, non solo per l’importanza delle scoperte realizzate, ma soprattutto perché ha moltiplicato le sue interrelazioni con altre discipline scientifiche ed è, per così dire, uscita dall’isolamento dei laboratori per avvicinarsi anche ai non addetti ai lavori.

Espressioni come “DNA”, “genoma”, “terapia genica”, “clone”, “transgenico”, sono ormai di uso corrente nel linguaggio dei mass media, della divulgazione, della cultura. Da tempo viene monitorato in vari Paesi un aumento medio annuale della domanda di test genetici nell’ordine del 100%-300% ed è certo che questo trend salirà.

 

Trapianti, protesi, cuori elettronici e microcips per vista ed udito, ritenuti da molti, solo alcuni anni fa, interventi per la creazione “dell’uomo bionico”, sono ora normale routine apprezzata da tutti.

Le questioni che la genetica ci pone sono tantissime, gli orizzonti e le aspettative che ci schiude altrettanti, le promesse di rendere l’umanità più sana e longeva sono reali, ma non devono essere sopravvalutate.
Nemmeno i pericoli a cui ci espone devono essere esagerati, ma ci sono. Quale è il limite delle attività successive sulla persona? Non vogliamo certamente persone artificiali. Ma già si è intervenuti sul DNA di un nascituro al fine di bloccare l’insorgere di una malattia mortale ereditaria.
Quindi è certamente da dare un ampio consenso alla ricerca scientifica ed allo sviluppo del sapere. Dovremo poi stabilire i limiti da applicare sulla persona per evitare abusi e utilizzi non appropriati, scongiurando la creazione di mostri programmati al computer.

Il progresso della conoscenza comporta spesso vantaggi e svantaggi. Il dibattito sulle ricadute sociali, etiche e legali della nuova genetica non riguarda solo gli scienziati, i filosofi, i teologi o i politici, ma tutti noi ed il nostro futuro.

 

Come fa uno strumento a essere immorale? Uno strumento è forse, di per sé, immorale? La genetica è appunto questo, uno strumento di studio. Uno strumento non è immorale di per sé. È l’uso che se ne fa, che può essere immorale.

E. Boncinelli


…noi non dobbiamo partire col costruire un tipo di immagine ideale di uomo, in accordo alla quale selezionare o in qualche modo manipolare l’eredità biologica dell’umanità. Ciò è completamente al di fuori dei nostri diritti, al di là della nostra scienza e della nostra saggezza.…

Hans  Jonas

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