Piercamillo Davigo fa pubblicità occulta a Licio Gelli: Incredibile ma vero!

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Il Venerabile Gran Maestro Licio Gelli che è riuscito con il “millantato credito” da megalomane-attore di provato talento a convincere milioni di italiani di essere più potente di Charles De Gaulle, vicino a compiere quasi 98 anni di età ma lucidissimo, è stato colto da un grave attacco di panico quando ha letto l’articolo di Angelo Gazzaniga su Libertates “Gli intoccabili-Storie di magistrati che sbagliano. E non pagano MAI!!”:“Questa legge (disegno di riforma del governo Renzi, ndr) non fa che attuare il risultato di un referendum (il famoso “referendum Tortora” dei radicali) sinora attuato solo in via retorica:attraverso il cosiddetto “filtro” (cioè il fatto che le richieste di indennizzo dovevano prima essere filtrate e valutate dagli stessi magistrati) praticamente venivano cassate tutte le domande; la responsabilità rimane solo per “dolo e colpa grave” cioè per volontà esplicita di applicare la legge in maniera sbagliata o per aver applicato la legge in maniera chiaramente errata; tutti gli altri cittadini sono responsabili in proprio per i propri errori gravi (basti pensare a medici e commercialisti costretti obbligatoriamente a stipulare polizze assicurative milionarie); rimane una responsabilità indiretta:il cittadino si deve rivolgere allo Stato che lo indennizza e poi sarà lo Stato a rivalersi sul magistrato (il cui comportamento verrà comunque valutato da un altro magistrato); il sistema attualmente in vigore ha portato a due conseguenze aberranti:lo Stato continua a risarcire i cittadini per i danni subiti con dolo da altri cittadini (solo quattro condanne a risarcimenti da parte dei singoli magistrati sinora!) e in questi giorni scadeva una cospicua multa (53 milioni) comminata dalla UE all’Italia proprio per non aver ottemperato all’obbligo di responsabilità civile dei magistrati…”. Al termine della lettura del suddetto articolo che disvela troppo chiaramente l’“indipendenza reazionaria di sinistra” della magistratura italiana come eredità del costituzionalismo togliattiano, Gelli esclama con la sudorazione panica alla fronte:“Oh no, Libertates ha scoperto che non ho mai realizzato il Piano di Rinascita che costituisce la cifra stessa della mia esistenza. Adesso non dormirò più sonni tranquilli!”. Tranquillo, Gelli:è arrivato in tuo aiuto il magistrato Piercamillo Davigo, che il regista americano Oliver Stone avrebbe scritturato per la sua straordinaria capacità di manipolare cinematograficamente la realtà (sic!), intelligentissimo e protagonisticamente istrionico come il “prosecutor” Jim Garrison (una persona alquanto bizzarra), ma che appunto ha un unico difetto:quello di voler raccontare un romanzo al posto della realtà in un manifesto-requisitoria per un nuovo associazionismo dei giudici su Micromega. Valga il vero:“Il governo Renzi sta realizzando una “politicizzazione” della magistratura che non era riuscita a Berlusconi (peraltro Berlusconi non l’ha mai tentata, nda), per la subordinazione dei magistrati a logiche governative”. Aveva ragione il grande regista-sceneggiatore Orson Welles, il più grande certamente nella storia contemporanea: “In Italia esistono 47 milioni di attori, quelli che lo fanno per mestiere sono gli unici sfigati”. Redivivo, Indro Montanelli constaterebbe:“Ma tredici anni dopo la mia morte, si parla ancora di Gelli?”. Piercamillo Davigo-Licio Gelli? Potrebbero fondare insieme un partito:“Fratelli d’Italia”. L’Italia non è un paese normale.

di Alexander Bush

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Alexander Bush
Alexander Bush, classe '88, nutre da sempre una passione per la politica e l’economia legata al giornalismo d’inchiesta. Ha realizzato diversi documentari presentati a Palazzo Cubani, tra questi “Monte Draghi di Siena” e “L’utilizzatore finale del Ponte dei Frati Neri”, riscuotendo grande interesse di pubblico. Si definisce un liberale arrabbiato e appassionato in economia prima ancora che in politica. Bush ha pubblicato un atto d’accusa contro la Procura di Palermo che ha fatto processare Marcello Dell’Utri e sul quale è tuttora aperta la possibilità del processo di revisione: “Romanzo criminale contro Marcello Dell’Utri. Più perseguitato di Enzo Tortora”.

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