Dietro la maschera di Marylin

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Una lettura di Marylin Monroe dal punto di vista psicologico e psichiatrico

E’ uscito un libro di notevole importanza – “L’altra Marilyn, psichiatria e psicoanalisi di un cold case” – sulle cause della tragica morte e il “disturbo borderline complesso” dell’avvenente attrice di Hollywood Babilonia, scritto a quattro mani da Liliana Dell’Osso e Riccardo Dalle Luche.
No, non è stato John Fitzgerald Kennedy ad ammazzare Marilyn Monroe. Non è stato Sam Giancana. E’ stata Norma Jean a togliersi la maschera uccidendosi e uccidendo Marilyn. Il narcisismo le ha presentato il conto, così come ha presentato il conto, a Dallas, allo spregiudicato Jfk che fin dall’età dei 17 anni presentava un disturbo anti-sociale della condotta.
E’ fondamentale appoggiarsi al riassunto decisivo che ne fanno due psichiatri modello come Liliana Dell’Osso e Riccardo Dalle Luche:“… Marilyn, incostante in tutto, incapace di concentrarsi e di portare a termine quasi ogni cosa intraprendesse, era implacabile con la propria immagine. Questo le è costato enormemente, è stato il suo vero lavoro. Un obbligo faticoso, il cui adempimento, assieme alla complessità della sua psicopatologia,è stato alla base della sua rovinosa discesa nell’inferno borderline – iniziata a partire dalla metà degli anni ’50 – sebbene sia riuscita praticamente a evitare fino all’ultimo che il suo sfacelo fosse in qualche misura evidente nei prodotti artistici di cui era protagonista”.
Concludono la Dell’Osso e Dalle Luche: “La sua morte, anche se non fosse stata causata da suicidio, ma fosse stata accidentale o anche provocata dolosamente, se non dolosamente, è stata una sorta di conclusione necessaria, inevitabile, di questo processo…”.
Mentre il suo ex amante prezzolato e imbroglione Jfk mostrava le camere da letto dei propri figli piccoli alla fidanzata di Sam Giancana Judith Campbell Exner alla Casa Bianca. Vi sembra un comportamento normale?
Tristi storie di una squallida America che forse incominciò a morire nel 1960, spianando la strada allo speculatore-impostore The Donald Trump.
John Kennedy non è mai esistito, proprio come Marilyn.

di Alexander Bush

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Alexander Bush
Alexander Bush, classe '88, nutre da sempre una passione per la politica e l’economia legata al giornalismo d’inchiesta. Ha realizzato diversi documentari presentati a Palazzo Cubani, tra questi “Monte Draghi di Siena” e “L’utilizzatore finale del Ponte dei Frati Neri”, riscuotendo grande interesse di pubblico. Si definisce un liberale arrabbiato e appassionato in economia prima ancora che in politica. Bush ha pubblicato un atto d’accusa contro la Procura di Palermo che ha fatto processare Marcello Dell’Utri e sul quale è tuttora aperta la possibilità del processo di revisione: “Romanzo criminale contro Marcello Dell’Utri. Più perseguitato di Enzo Tortora”.

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